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L’ASSORDANTE SILENZIO VATICANO…

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
20/10/2023
in RIFLESSIONI
L’ASSORDANTE SILENZIO VATICANO…
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TE LO LEGGO IO

C’è un silenzio assordante in Vaticano.

Anche se dal 4 ottobre scorso è in corso, nella Sala Paolo VI della Città del Vaticano, la sessione annuale del Sinodo sulla sinodalità 2021-2024, i cui lavori si concluderanno il 29 ottobre prossimo venturo, tutto tace.

“So bene che parlare di ‘Sinodo sulla sinodalità’ può sembrare qualcosa di astruso, autoreferenziale, eccessivamente tecnico e di scarso interesse per il grande pubblico”, ha detto papa Francesco in agosto, ma, ha aggiunto, “è qualcosa di veramente importante per la Chiesa”.

Importante al punto da introdurre un’innovazione epocale. Papa Francesco ha invitato, con diritto di voto, i laici, donne comprese, a partecipare all’incontro come un “modo per disconnettere la partecipazione alla guida della Chiesa dall’ordinazione”.

464 sono i partecipanti al Sinodo. 365 con diritto di voto. 54 sono donne. 70 i laici scelti personalmente da Papa Francesco in una rosa di 140 candidati di spicco, attivi e presentati dalle Chiese locali. La restante parte sono vescovi.

Da sottolineare che il Vaticano si è preoccupato di chiarire che questa innovazione non implica la democratizzazione dell’istituzione, bensì il desiderio del Papa di potere ascoltare più voci e condividere una maggiore diversità di prospettive.

In sostanza, di cosa si tratta?

A partire dal Concilio Vaticano II degli anni ’60, chiamato ad aprire la Chiesa al mondo moderno, i vescovi si sono incontrati in quelli che vengono chiamati “sinodi”, dal greco σύνοδος (sinodos) “adunanza, convegno” (nel linguaggio della chiesa è sinonimo di “concilio”) per discutere questioni specifiche così da guidare meglio la Chiesa, continuando la collegialità conciliare.

Francesco ha convocato diversi sinodi durante i suoi 10 anni di pontificato, sempre centrati su un singolo argomento: la famiglia, i giovani, la Chiesa nella regione pan-amazzonica…

Questa volta no. A partire dal 2021, il Vaticano ha iniziato a sondare le chiese locali in tutto il mondo, producendo rapporti nazionali e poi continentali, per distillare le questioni che per i fedeli di base sono le più critiche, quelle da discutere.

I temi così individuati sono di certo delicati: il celibato sacerdotale, l’inclusione degli uomini sposati nel sacerdozio, la benedizione delle coppie omosessuali, l’estensione dei sacramenti ai divorziati risposati, l’ordinazione delle donne diaconi.

Altre questioni sul tavolo includono la povertà, il razzismo, il tribalismo, la discriminazione di classe e contro le persone con disabilità, la povertà, il traffico di esseri umani.

L’ordine del giorno dell’assemblea è dunque degno di nota, tanto per ciò che include quanto per ciò che lascia fuori. Vedi l’aborto, il matrimonio omosessuale e l’eutanasia. Temi spesso sfruttati dai cattolici conservatori e dai legionari della tradizione. Se non sono stati inseriti nel documento di lavoro per i partecipanti è perché non sono questioni emerse nel processo di selezione.

Il sinodo sulla sinodalità vuole definire come deve lavorare un sinodo, come “camminare insieme”, anche affrontando argomenti scottanti, fino ad oggi “tabù”.

Lo si deve vedere come un’opportunità per discernere insieme le modalità per avere una Chiesa più sinodale.

La sinodalità infatti dovrebbe esprimersi nel modo ordinario di vivere e operare della Chiesa. Come spiega il Vaticano: “è molto più che la celebrazione di incontri ecclesiali e di assemblee episcopali, o una questione di semplice amministrazione interna alla Chiesa; è il modus vivendi et operandi specifico della Chiesa, popolo di Dio, che rivela e concretizza il suo essere comunione quando tutti i suoi membri camminano insieme, si riuniscono in assemblea e prendono parte attiva alla sua missione evangelizzatrice.

Lo scopo del Sinodo non è produrre documenti, ma piantare sogni, far emergere profezie e visioni, far fiorire la speranza, ispirare fiducia, fasciare ferite, tessere relazioni, risvegliare speranze, imparare l’uno dall’altro e creare una luminosa intraprendenza che illuminerà le menti, riscalderà i cuori, darà forza alle nostre mani”.

Questo sinodo potrebbe rivelarsi il culmine del pontificato di Francesco, portare a diverse riforme di liberalizzazione. Il condizionale è d’obbligo.

Dopo aver discusso le questioni all’ordine del giorno, i vescovi redigono e votano un documento che viene presentato al papa. L’incontro di quest’anno è solo una fase di un processo. I partecipanti si riuniranno nuovamente a Roma nell’ottobre 2024. Poi, le conclusioni dell’assemblea, redatte dal relatore generale del sinodo, il cardinale Jean-Claude Hollerich del Lussemburgo, uno dei più stretti consiglieri di papa Francesco, voce potente dei liberali, saranno presentate a Francesco che ha facoltà sia di renderle, in tutto o in parte, documento papale, sia di scrivere un documento in proprio.

La logistica dell’incontro è anch’essa una notevole innovazione. Non ci sono scranni, posti più o meno elevati. Solo tavoli circolari, dove tutti sono uguali, in piena coerenza con la visione che ha della Chiesa Papa Francesco.

 La Sala Paolo VI in Vaticano attrezzata per il Sinodo dei Vescovi 2023
Credit Gregorio Borgia/Associated Press

Tutti i partecipanti hanno lo stesso tempo – fino a quattro minuti – per condividere i propri pensieri durante le discussioni di gruppo che si svolgono ogni giorno.

Il Papa vuole che il sinodo sia un’istituzione inclusiva che costringa i vescovi ad ascoltare e lavorare di più con il loro gregge.

Poveri vescovi. Devono rinunciare alla gerarchia, accettare la presenza delle donne e dei laici, rassegnarsi a che prendano la parola e devono anche imparare ad ascoltarli.

Ovviamente opinioni e posizioni sono molto diverse fra loro. Qualche esempio:

Suor Becquart – nominata al sinodo da Francesco nel 2021 e prima donna a ricoprire l’incarico – è sostenitrice di una maggiore partecipazione delle donne nella Chiesa;

il Rev. James Martin, padre gesuita, chiaro sostenitore di una maggiore inclusività LGBTQ nella Chiesa, ha detto che al sinodo lui sarà “una delle voci a favore dell’LGBTQ”;

il cardinale Gerhard Ludwig Müller, instancabile sostenitore della tradizione, ha avvertito che il sinodo potrebbe essere utilizzato come una “presa di potere ostile” della Chiesa.

Müller fa parte dell’opposizione della Chiesa cattolica romana a papa Francesco, il cui leader de facto è il cardinale Raymond Leo Burke che il giorno prima dell’apertura del sinodo 2023, con grande senso teatrale, sotto le luci della ribalta del teatro Ghione, guarda caso a pochi passi dal Vaticano, ha intrattenuto la sala di adoranti fedeli conservatori, sul tema “La babele sinodale”.

Il Cardinale Raymond Burke, secondo da destra  Credit…Remo Casilli/Reuters

 

Da notare come Burke abbia usato il termine ‘Babele’ facendo sua la teoria che derivi dall’ebraico balal, confusione. Peccato che si tratti di pseudo-etimologia. Secondo un etimo classico il nome della città biblica deriva dalla lingua accadica: bab-el, porta di dio.

“Il sinodo che si aprirà domani”, ha comunque dichiarato l’ottimo Burke nel suo spettacolo, “ha chiaramente lo ‘obiettivo dannoso’ di rimodellare la gerarchia della Chiesa con idee radicali, secolari e moderne.”

Burke, un consiglio: studiamo di più e non diciamo sciocchezze.

Comunque, Burke e i suoi accoliti sono convinti che la Chiesa sia in stato di confusione.

Hanno difficoltà a riconoscere una continuità tra questo Sinodo e l’intenzione con cui Paolo VI l’aveva istituito, per non parlare dei sinodi celebrati nel corso della Storia della Chiesa.

Insieme ad altri prelati tradizionalisti, Burke ha reso pubblico uno scambio di lettere con Francesco in cui venivano espressi gravi dubbi sulla legittimità della grande assemblea di vescovi e laici del mondo, esortando Francesco a chiudere la porta alle proposte che, secondo loro, potrebbero erodere la dottrina della Chiesa, inclusa la benedizione delle unioni tra persone dello stesso sesso.

Invece Francesco quella porta l’ha aperta. Nella sua risposta del luglio scorso, nel sostenere chiaramente la posizione della Chiesa secondo cui il matrimonio può esistere solo tra un uomo e una donna, ha affermato che i sacerdoti dovrebbero esercitare la “carità pastorale” quando si tratta di richieste di benedizioni.

Ha chiarito di considerare il Sinodo come vitale per la sua visione del futuro della Chiesa e come “un processo che comporta la partecipazione di una parte veramente significativa dell’intero popolo di Dio”.

“Con molta sincerità vi dico”, ha aggiunto, “che non è bene aver paura di queste domande e consultazioni.“

Ha sottolineato che i temi da discutere nell’assemblea sono il risultato di una riflessione su questioni importanti per i fedeli e sono legati alla “missione della Chiesa nel tempo in cui ci troviamo a vivere” – frase che è una frecciata contro i cardinali tradizionalisti, che molti liberali considerano ancorati al passato.

Alla domanda dei cardinali se la rivelazione divina della Chiesa dovesse essere “reinterpretata secondo i cambiamenti culturali del nostro tempo” o se fosse “vincolante per sempre”, Francesco ha dichiarato: “La risposta dipende dal significato che si dà alla parola ‘reinterpretare’. Se si intende ‘interpretare meglio’, l’espressione è valida.”

Sebbene la rivelazione non cambi, ha sostenuto, la Chiesa “matura anche nella comprensione” di ciò che è contenuto nel suo insegnamento ufficiale.

Alla domanda se la Chiesa fosse governata attraverso il processo sinodale di collaborazione o dall’ufficio del papa e dei suoi vescovi, Francesco ha fatto sapere che mentre era al comando, era favorevole alla cooperazione. D’altronde, ha detto lanciando un’altra pesante bordata, i chiarimenti richiesti dagli stessi cardinali “manifestano il vostro bisogno di partecipare, di esprimere liberamente la vostra opinione e di collaborare”.

Francesco ha concluso scrivendo che “queste risposte saranno sufficienti per rispondere alle vostre domande”.

Non lo erano. Il 21 agosto i cardinali scrivono ancora: “Con la stessa sincerità con cui ci avete risposto, dobbiamo aggiungere che le vostre risposte non hanno risolto i dubbi che avevamo sollevato, ma semmai li hanno approfonditi. Vi riproponiamo quindi le nostre domande, affinché a esse possa essere data risposta con un semplice ‘sì’ o ‘no’”.

Francesco, dimostrando che anche i Papi hanno pazienza limitata, si è rifiutato di rispondere.

I cardinali, dal canto loro, si sono dichiarati “inorriditi” dalle risposte ricevute e citando “la gravità della questione” si sono sentiti autorizzati a rendere pubblico lo scambio.

I sostenitori di Francesco vedono il cardinale Burke e i suoi alleati conservatori come un piccolo gruppo che nella sconfitta sta facendo un gran baccano.

Non gradito.

Con notevoli capacità di previsione -il Santo Padre conosce i suoi guardiani del Gregge-nella conferenza stampa sull’aereo di ritorno dalla Mongolia, il 4 settembre, è stato chiaro: la comunicazione di quanto avviene al Sinodo sulla sinodalità sarà rigidamente controllata. Solo comunicati quotidiani ufficiali. Qualsiasi tentativo di informare su quanto avviene veramente all’interno, quindi anche sulle diverse posizioni che dovessero emergere, è da considerarsi  «pettegolezzo», «chiacchiericcio politico».

Rumore inutile.

C’è un silenzio assordante.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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