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L’11 SETTEMBRE DI ISRAELE

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
08/10/2023
in EDITORIALI
L’11 SETTEMBRE DI ISRAELE
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TE LO LEGGO IO

A distanza di oltre vent’anni torniamo ad essere increduli. Il rimanere addolorati è ormai prassi quotidiana e quel che prevale – non per cinismo ma per semplice assuefazione alla sofferenza – è lo stupore.
La fragilità delle potenze mondiali ci viene ricordata con sangue e macerie proprio dove l’inattaccabilità era un indiscutibile postulato.
Si fosse mai dato ascolto agli endecasillabi in cui Vincenzo Monti ha portato a noi il mito di Achille cantato da Omero, si sarebbe imparato che c’è sempre un tallone che l’acqua dello Stige non ha miracolosamente bagnato e che l’invulnerabilità non è privilegio degli umani.
L’attacco all’America è stata la prima occasione per constatare che nessuno può dormire tranquillo. La macchina da combattimento israeliana “con il motore sempre acceso” e la disponibilità di leggendari Servizi Segreti sembravano il perfetto talismano per scongiurare qualsivoglia funesto imprevisto.
L’aggressione palestinese e la sua efferatezza hanno confermato la fallacità degli stereotipi universalmente riconosciuti e l’insussistenza di alcuna certezza.
Possibile che il millimetrico costante controllo dei territori occupati dai Palestinesi non abbia mai evidenziato una anomalia che facesse presagire un fermento esuberante le consuete scaramucce?
Come possono aver toppato strutture di intelligence come Shin Bet e Mossad? La professionalità di quelle organizzazioni fa scuola da sempre e quindi dov’è la spiegazione di un simile “buco”?
Sono tanti gli ingredienti della venefica ricetta che ha avvelenato il più robusto Paese del pianeta, il territorio ininterrottamente consapevole e preparato a prevenire sorprese di sorta. Come nelle pietanze servite dagli chef stellati, il mistero avvolge dosi e modalità di preparazione.
E’ anzitutto legittimo chiedersi come un simile arsenale possa essere arrivato nelle mani di Hamas. Quantità e tipologia di missili, ad esempio, non è certo da immaginare sia arrivata nascosta in un pacchetto regalo che sfugge alla videosorveglianza delle aree abitate dai palestinesi. La provenienza può essere iraniana e il pensiero corre alla coincidenza che il fornitore sia lo stesso che alimenta le forze armate russe. La circostanza che quest’ultime abbiano favorevolmente concesso un carico ad altro cliente in un momento difficile del conflitto con l’Ucraina è nitido segnale dell’antisemitismo di Putin e del suo disegno di portare la paura in ogni angolo dell’universo.
L’armonizzazione delle componenti aeree, terrestri e navali dell’offensiva sono la cartina al tornasole di una aggressione studiata nei minimi dettagli e pianificata per non dare possibilità di replica efficace ad Israele. Il ricorso a strumenti non bellici (si pensi all’11 settembre e agli aerei di linea tramutati in proiettili) ha spiazzato le difese: normali autoveicoli e motociclette, barche e gommoni, parapendii a motore hanno spiazzato chi pensava ad un ordinario rilassante shabbat, fatto di riposo e tranquillità.

L’operazione militare che ha colpito al cuore Israele è una tremenda spallata al fin troppo precario equilibrio internazionale che già sopporta da anni la demolizione della Siria,
l’ingovernabilità della Libia, il ribollire degli scontri tra Azerbaigian e la repubblica separatista del Nagorno-Karabakh, la repressione talebana in Afghanistan e quella del fanatismo religioso in Iran, l’ormai cronica drammaticità dello Yemen, le guerre tribali in Africa e così a seguire punteggiando l’intero mappamondo…
Chi ha scelto gli obiettivi? Perché agire con insistenza sui civili arrivando al rapimento di inoffensive persone anziane?
Nel disegno strategico di Hamas e di chi li supporta, invadere e sradicare dalle case i nemici per farne ostaggi vale più dei missili. Il non poter più stare tranquilli nemmeno tra le pareti domestiche è un colpo profondo alle fondamenta della sicurezza di una Nazione il cui ciclo biologico – temprato da storica belligeranza interna – sembrava aver trovato una sua immunità.
La “nozze d’oro” con la guerra dello Yom Kippur (avviata il 6 ottobre 1973) possono essere o meno una fatale coincidenza, ma c’è da concentrarsi per andare oltre una dolorosa ricorrenza. Non è stato un attentato per ricordare in modo cruento un evento di cinquant’anni fa, ma una spaventosa azione di guerra che si spera non sia il prologo di altri brutali atti dimostrativi in giro per il mondo.
Mentre i morti hanno già superato quota 300 e Benjamin Netanyahu manda i suoi carri armati a Gaza, ci si augura che tutti comprendano che non deve essere cieca guerra tra israeliani e palestinesi, ma un duello chirurgico con Hamas.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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