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STORIA DI ECCELLENZE ITALIANE E DI DUE RECORD

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
27/09/2023
in TECNOLOGIA
STORIA DI ECCELLENZE ITALIANE E DI DUE RECORD
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TE LO LEGGO IO

Hanno in comune un record di velocità. Il primo per aerei con motore a pistoni, la seconda per la traversata dell’oceano atlantico. Dimostrano cosa si può fare quando si vuole raggiungere un obiettivo apparentemente impossibile, quando si ritrovano insieme le persone giuste che condividono passione, competenze, immaginazione, creatività, risorse, un poco di follia e la giusta dose di fortuna.

M.C.72 e nave Destriero. M.C. sta per Macchi Castoldi, rispettivamente fabbricante e progettista di un idrovolante da corsa che ha fatto storia: nel 1934 ha volato a 730 chilometri all’ora. Lunghezza 8,32 metri, altezza 3,58 m, apertura alare 10,24 m. Peso a vuoto 2.505 kg. Peso massimo al decollo 3.031 kg. Motorizzazione: 1 × FIAT AS.6, motore a pistoni raffreddato a liquido, progettato dall’ingegner Tranquillo Zerbi; cilindrata 51mila 100 cm3, più o meno la cilindrata totale di cinquecento FIAT 500 prima versione, ottenuto accoppiando in tandem due motori AS.5, controrotanti, per un totale di 24 cilindri a V di 60°; 2 mila 851 cavalli (2.126 kW). Propulsione: due eliche quadripala, controrotanti. Un gioiello.

Progettato nel 1930 come l’ultima speranza dell’Italia per la terza vittoria necessaria alla conquista definitiva della prestigiosa Coupe d’Aviation Maritime Jacques Schneider, meglio conosciuta come Coppa Schneider, competizione aeronautica istituita nel 1912, è rosso, filante, di una bellezza senza tempo e come dicono gli esperti del settore, se un aereo è bello, allora vola bene.

Nonostante l’ordine di Mussolini di “vincere il trofeo Schneider a ogni costo” per dimostrare l’efficacia della dittatura fascista, il 13 settembre 1931, giorno della gara, l’Italia non si presenta. Lo M.C. 72 non è ancora a punto, problemi al motore. Alla presenza di mezzo milione di spettatori, i britannici, con il Supermarine S.6B, vincono alla velocità record di 610 km/h. Era la terza volta. La coppa Schneider fu loro assegnata, definitivamente.

Lo sviluppo dello M.C. 72 continuò comunque. Grazie all’assistenza dell’ingegnere “Rod” Banks, guarda caso inglese (Francis Rodwell Banks, 1898-1985), i problemi al motore vennero risolti e Francesco Agello, il 23 ottobre 1934, sul lago di Garda, conquista il record mondiale di velocità portandolo a 709,202 km/h. Record ancora oggi imbattuto per gli aerei della classe idrovolanti con motore alternativo.

Novant’anni dopo, giorno più, giorno meno, lo M.C. 72 torna agli onori della cronaca. La American Society of Mechanical Engineers gli ha conferito il suo prestigioso premio, riconoscimento che viene assegnato a quei prodotti dell’inventiva umana che più di tutti hanno contribuito allo sviluppo dell’ingegneria meccanica, con effetti e benefici anche sugli aspetti sociali ed economici della società e l’idrocorsa Macchi M.C.72 risponde a tutti i criteri.

Karen Ohlan, presidente dell’ASME, nella cerimonia di consegna il 22 settembre scorso ha dichiarato: “L’ASME è particolarmente onorata di conferire questo 281° premio della nostra storia all’M.C.72, l’unico rimasto al mondo, che con il suo design e con le sue soluzioni innovative, presentate dall’ingegner Mario Castoldi per la Coppa Schneider, ha rappresentato un salto epocale nella storia ingegneristica. Questo ASME Landmark vuole anche ricordare da dove veniamo e dove stiamo andando: verso un mondo fatto di nuove soluzioni e nuove sfide in termini di sostenibilità, energia pulita, trasporti e sicurezza.”

Nave Destriero, 67,7 metri di lunghezza, 13 metri di larghezza. 14 persone di equipaggio. Lo scafo, varato il 28 marzo 1991 presso i Cantieri di Muggiano a La Spezia, della Fincantieri, era, in quegli anni, la più grande unità navale completamente in alluminio mai costruita.

Tre turbine General Electric LM1600, di potenza complessiva pari a 51mila 675 cavalli, (38mila 534 kW), accoppiate a tre idrogetti KaMeWa model 125, i più potenti mai sviluppati, consentivano una velocità massima intorno ai 125 chilometri all’ora (68 nodi).

Destriero, in virtù delle sue potenziali future applicazioni, soddisfaceva anche altri requisiti come la contenuta accelerazione verticale in navigazione con mare mosso e basso livello di rumorosità nella zona equipaggio. Inoltre, dimostrava una notevole efficienza energetica e propulsiva con prestazioni, anche in termini di accelerazione e decelerazione, pari a quelle di un’auto sportiva che giustificavano l’adozione, da parte del designer Pininfarina, di soluzioni derivate dalle corse automobilistiche.

Secondo quanto certificato dalla società di classificazione Det Norske Veritas (DNV), la struttura del Destriero consentiva, in condizioni di mare Forza 4 (onde di altezza fino a 2,5 metri), velocità fino a 65 nodi (125 km/h) e fino a 30 nodi (55,56 km/h) con mare Forza 5-6 (onde di altezza fino a 5 metri).

Tutto, nel Destriero era tecnologia nuova, avveniristica. In altre parole una vera e propria meraviglia.

Alle 6h 14m 50s del 9 agosto 1992, la Destriero, pilotata da Cesare Florio, taglia il traguardo al faro di Bishop Rock nelle Isole Scilly, nel Regno Unito. Ha percorso, senza rifornimento, partendo dal faro di Ambrose Light a New York, 3.106 miglia nautiche (5752,312 km) in 58 ore, 34 minuti e 50 secondi, alla velocità media di 53,09 nodi, ovvero 98,323 km/h, stabilendo così il record di velocità di traversata atlantica che tuttora detiene.

Sono passati 30 anni da quella storica traversata, impresa voluta e patrocinata dal principe ismailita Karim Aga Khan IV, con l’appoggio della FIAT di Giovanni Agnelli e dell’IRI di Franco Nobili. L’obiettivo era il Nastro Azzurro, vinto nell’estate 1933 dal transatlantico Rex, per riportare così l’Italia ai vertici della marineria internazionale.

Da notare che la Destriero in realtà non battesse bandiera italiana, bensì delle Bahamas (Port Nassau), mentre la proprietà fosse della Bravo Romeo Ltd., società con sede a Dublino, Irlanda.

L’epilogo delle storie è presto detto.

Lo M.C.72 è stato ritirato dal servizio nel 1936. Un esemplare è sopravvissuto fino ai giorni nostri ed è esposto, con grande orgoglio, nell’appena rinnovato Museo Storico dell’Aeronautica Militare, all’interno dell’antico idroscalo di Vigna di Valle, sulle rive del lago di Bracciano, vicino a Roma, in Italia. Si consiglia caldamente di andarlo a visitare.

La Destriero rimase per diversi mesi ormeggiata dove era nata, nelle acque del Cantiere di Muggiano a La Spezia, per essere poi trasferita prima in Inghilterra e poi in Germania, dove si trova ancora oggi, in stato di abbandono, su una banchina lungo il fiume Weser, nell’area dei cantieri Lurssen di Lemwerder, a Brema.

Un vero peccato. Forse basterebbe chiedere a S.A. principe Shah Karim al-Husseini, Aga Khan IV, che è ancora il proprietario della nave, il permesso di riportare la Destriero in Italia per farla restaurare a Fincantieri. Ancora oggi rappresenta un magnifico biglietto da visita per presentare le eccellenze della cantieristica e del sistema tecnologico italiano.

Per farlo, servono soldi. Nel passato l’arte fioriva e cresceva grazie al mecenatismo delle grandi famiglie. Oggi lo stesso ruolo dovrebbe essere assunto dalle grandi imprese e aziende per valorizzare e fare crescere il patrimonio tecnologico.

Interessante notare che l’etimo di tecnologia lo si trova nella parola greca Techné, che in origine ha il significa di arte.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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