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TRUFFE INOSSIDABILI: L’EREDITA’ DEL PARENTE CANADESE…

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
21/09/2023
in EDITORIALI
TRUFFE INOSSIDABILI: L’EREDITA’ DEL PARENTE CANADESE…
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TE LO LEGGO IO

È vecchia, ma mi fa sempre ridere. Non parlo di barzellette, ma di fregature che non passano mai di moda.

Ne scrivo perché una di queste ha sfiorato un mio amico carissimo, gallonato giornalista televisivo, che – appena ricevuto un messaggio via social – mi ha chiamato per saperne di più dichiarandosi “incuriosito”.

Stavo sistemando l’impianto di irrigazione della terrazza e così – non essendo cintura nera di bricolage e giardinaggio – l’ho pregato di girarmi via mail quel che gli era stato recapitato.

Appena aperta la posta elettronica, forse complice il recente anniversario della scomparsa di Lucio Battisti, mi è scappato un “Ancora tu” legato alla sorprendente longevità della versione truffaldina di David McKay, presidente ed amministratore delegato della Royal Bank of Canada.

Il tizio in questione, stimatissimo manager, non c’entra nulla ma il suo nome è da tempo utilizzato per gabbare i malcapitati di turno, spesso parsimoniosi, oculati gestori del risparmio e sensibili alle eventuali improvvise donazioni. Incuriosibili, insomma.

Il briccone inoltra – un tempo via Facebook, ora su Instagram – una missiva digitale in cui racconta al destinatario la triste vicenda di un suo ricchissimo cliente deceduto senza lasciare eredi. Il compianto si chiama sempre Alex, mentre il cognome è quello di chi è stato scelto per abboccare all’amo.

Il mitico “Alex” era un imprenditore nel settore dell’estrazione dell’oro, e come racconta il truffatore “essendo un grande uomo d’affari e un viaggiatore abituale, è stato un vero peccato che il signor Alex fosse tra le vittime morte del COVID-19 e sia morto nel dicembre 2019”.

Chi riceve una simile notizia dovrebbe domandarsi se mai ha avuto uno zio di nome Alex, nella fattispecie vedovo della indimenticabile zia Elisabetta, che – essendo senza figli – un qualunque parente avrebbe messo nella “top ten” delle persone cui voler bene nella prospettiva di essere ricompensato in sede testamentaria. In questa occasione anche i meno avidi improvvisamente credono di ricordare un cugino di papà che scavava buche e gallerie nel giardino dei nonni e poi era andato lontano (forse per sfuggire all’implacabile battipanni) inglesizzando il nome Alessandro per far perdere le tracce…

Per farsi abbindolare basta convincersi che il banchiere stia riferendosi al piccolo Sandrino.

Il poveretto sarebbe mancato per conseguenze del Coronavirus nel 2019, ancor prima che si parlasse di contagi e di pandemia. Due le cose certe. Alex ha sempre anticipato i tempi e senza dubbio non è vittima degli effetti avversi della somministrazione vaccinale…

Come si conviene a tutti gli zii Alex che si sono susseguiti sui social, anche quest’ultimo aveva 78 milioni di dollari sul conto alla data del 2 febbraio 2015. Come è prassi, il sedicente mister McKay (brillante scalatore di presunti alberi genealogici) è pronto a spartirsi il cospicuo ammontare e invita l’interlocutore a contattarlo ad un indirizzo “gmail”.

Chi abbocca viene invitato a comunicare le generalità complete (nome, cognome, luogo e data di nascita, copia di passaporto o patente, indirizzo di residenza, recapito telefonico, professione esercitata) che vanno ad arricchire l’archivio di identità rubate della banda di malfattori. Il finto McKay – per stabilire un clima di reciproca fiducia – manda una copia tarocca di suoi documenti abilmente ricostruiti al computer ed elenca una serie di piccoli adempimenti. La prima cosa che deve fare chi sta per essere turlupinato è eseguire una serie di versamenti su IBAN stranieri che servono per la presunta apertura di un conto di appoggio e il pagamento di imposte e tributi per la successione ereditaria. Se il tizio è talmente “pirla” o “fregnone” da inviare denaro, il criminale dall’altra parte pretenderà altre somme per i motivi più diversi spiegando che è un piccolo sacrificio indispensabile per ottenere i milioni che Alex ha lasciato…

Ad un certo punto il briccone si volatilizza e la vittima si rende conto che il sogno milionario è invece un incubo costato magari qualche decina di migliaia di euro.

Un tempo queste si chiamavano “frodi nigeriane” (qui spiegate davvero benino) e arrivavano addirittura attraverso la posta ordinaria, poi con i fax e quindi via mail. Le loro nipoti “canadesi” usano i social, ma alla fine è sempre la stessa storia…

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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