sabato, Giugno 14, 2025
GIANO NEWS
  • Home
  • EDITORIALI
  • TECNOLOGIA
  • ENERGIA
  • TRASPORTI
  • DIFESA
  • SCENARI
  • SANITÀ
  • ECONOMIA
  • CITTADINI E MINORI
  • LEGALITÀ
  • AVVISO AI NAVIGANTI
  • RIFLESSIONI
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
GIANO NEWS
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Home RIFLESSIONI

IL PARADOSSO DI MORAVEC

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
08/06/2023
in RIFLESSIONI
IL PARADOSSO DI MORAVEC
1.4k
Visualizzazioni
Condividi su FacebookCondividi su Linkedin
0:00 / 0:00
TE LO LEGGO IO

Mai sentito parlare del paradosso di Moravec? No? Allora mettetevi comodi che vado a colmare tale gravissima lacuna…

Permettetemi di presentarvi Hans Peter Moravec. Austriaco di nascita, docente all’istituto per la robotica dell’università Carnegie Mellon di Pittsburgh, Stati Uniti. Piuttosto conosciuto per i suoi lavori nel campo della robotica, dell’intelligenza artificiale e per i suoi scritti sull’impatto della tecnologia. Lo si considera anche un futurista per le sue molte pubblicazioni e predizioni relative al transumanesimo.

Come dite? Cos’è il transumanesimo?

Semplice, il transumanesimo è un movimento filosofico e intellettuale che persegue il miglioramento della condizione umana grazie allo sviluppo e disponibilità di tecnologie, altamente sofisticate, che permettono di aumentare la durata della vita e le capacità cognitive.

I transumanisti sono a favore dell’utilizzo delle tecnologie emergenti, anche di quelle piuttosto controverse, come l’ingegneria genetica sull’uomo, la nanotecnologia, la neurofarmacologia, le protesi bioniche e le interfacce mente/macchina, la “crionica” (dal greco kryos, freddo; preservazione a basse temperature di organismi viventi, uomo compreso, che la medicina oggi non è in grado di tenere in vita, con la speranza che in futuro sia possibile ripristinare le loro funzioni vitali per curarli), senza dimenticare l’insieme delle tecnologie digitali, non importa quanto spinte.

Ritengono che l’intelligenza artificiale supererà quella umana (quando non è dato di sapere, ma accadrà), realizzando la cosiddetta singolarità tecnologica, quando cioè il progresso tecnologico accelera fino a superare la capacità di comprendere di noi poveri, da quel giorno in poi, umani…

I transumanisti studiano i pericoli e i benefici delle nuove tecnologie e si interrogano sugli aspetti etici della loro diffusione e utilizzo.

Come presentazione dell’ottimo Moravec può bastare. Torniamo al suo paradosso.

Ha a che fare con la capacità di calcolo. Moravec osserva come, nei campi dell’intelligenza artificiale e della robotica, in modo controintuitivo, il ragionare richiede molto poco calcolo, mentre le abilità motorie e sensoriali ne richiedono enormi quantità.

Scrive Moravec, nel 1988: “… è relativamente facile fare in modo che un calcolatore elettronico abbia delle prestazioni da adulto svolgendo un test di intelligenza o giocando una partita a scacchi; è difficile, se non impossibile, dargli le abilità percettive e di mobilità di un umano di 12 mesi di età.”

Marvin Minsky, co-fondatore del laboratorio per l’Intelligenza Artificiale al MIT, Massachusetts Institute of Technology, (Kubrick, per ringraziarlo della sua preziosa consulenza nella produzione di “2001 Odissea nello spazio” chiamò uno dei personaggi del film Kaminski…) si espresse sulla stessa linea, affermando che le abilità e capacità più difficili da riprodurre sono quelle al di sotto del livello di coscienza: “In generale”, fa notare, “abbiamo coscienza minima di quanto la nostra mente fa al meglio”. Aggiunge poi: “Abbiamo maggiore consapevolezza dei processi semplici che non lavorano bene che di quelli complessi che lavorano perfettamente”.

Per completare la rassegna dei padri dell’intelligenza artificiale, riportiamo quanto scritto da Steven Pinker, linguista e scienziato cognitivista, nel 1994: “La lezione più importante dei 35 anni di ricerca nel campo dell’intelligenza artificiale è che i problemi difficili sono facili da risolvere, mentre quelli semplici sono difficili.

Oggi i calcolatori elettronici sono centinaia di milioni di volte più veloci e potenti di quanto non lo fossero negli anni 1970 e cominciano a essere in grado di gestire la percezione e le abilità sensoriali, come previsto da Moravec nel 1976.

Nel 2017, Andrew Ng, co-fondatore di Google Brain e direttore del SAIL, lo Standford AI Lab, presentò una regola “altamente spannometrica” che recita: “Probabilmente già oggi, o nel prossimo futuro, saremo in grado di automatizzare, usando l’intelligenza artificiale, qualunque cosa un umano riesca a fare pensandoci meno di un secondo”.

Il paradosso di Moravec si può sintetizzare dicendo che un computer è capace di fare facilmente le cose per noi difficili e non è capace di fare le cose per noi facili.

Esempio: provate a moltiplicare 20.031.954 per 31.071.990. Fatto? Noi no, il computer sì.

Prendete ora un bicchiere, riempitelo d’acqua e bevetelo. Fatto? Noi sì, il computer no.

Perché?

Una possibile spiegazione, secondo Moravec, ha a che fare con l’evoluzione. Tutte le abilità umane sono implementate biologicamente, utilizzando sistemi e sottosistemi complessi che sono stati messi a punto dalla selezione naturale. Nel corso dell’evoluzione i loro miglioramenti progettuali e ottimizzazioni sono stati continuamente memorizzati e applicati. Quanto più antica è un’abilità, tanto maggiore è il tempo di questo processo di perfezionamento. Il pensiero astratto è invece un’abilità piuttosto giovane e dunque la sua implementazione non può essere altrettanto efficiente.

Scrive Moravec: “Codificata nelle grandi porzioni sensoriali e motorie, altamente evolute, del cervello umano c’è un miliardo di anni di esperienza su cosa sia il mondo e come sopravvivere in esso. Il processo deliberato che chiamiamo ragionamento è, credo, la patina, lo strato più sottile del pensiero umano, efficace solo perché è supportato da questa conoscenza sensomotoria molto più antica e molto più potente, anche se solitamente inconscia. Siamo tutti prodigiosi campioni olimpici in ambito percettivo e motorio, così bravi da far sembrare facile il difficile. Il pensiero astratto, però, è qualcosa di nuovo, forse ha meno di 100 mila anni. Non l’abbiamo ancora imparato. Non è che sia intrinsecamente difficile; lo sembra a noi quando lo esercitiamo”.

Vediamo di sintetizzare:

  • La difficoltà di decodificare qualsiasi abilità umana è approssimativamente proporzionale alla quantità di tempo in cui l’abilità si è evoluta negli animali, specie di cui facciamo parte.
  • Le abilità umane più antiche sono in gran parte inconsce e quindi ci sembra che non richiedano sforzo.
  • Le abilità che sembrano facili sono difficili da decodificare, ma le abilità che richiedono sforzo non sono affatto difficili da riprodurre in digitale.

Esempi di abilità che si sono evolute per milioni di anni: riconoscere un volto, muoversi nello spazio, giudicare le motivazioni delle persone, prendere una palla, riconoscere una voce, fissare obiettivi appropriati, prestare attenzione. In altre parole, qualsiasi cosa abbia a che fare con la percezione, l’attenzione, la visualizzazione, la comunicazione, le abilità motorie o sociali. Elenco non esaustivo.

Esempi di abilità apparse più di recente: matematica, ingegneria, giochi, statistica, probabilità, logica e ragionamento scientifico. Attività per noi difficili perché successive, secondarie ai nostri corpi e cervelli. Sono abilità e tecniche acquisite recentemente. Hanno avuto al massimo qualche migliaio di anni per affinarsi. I sistemi di intelligenza artificiale “imparano” seguendo le istruzioni che noi diamo loro, istruzioni che abbiamo a nostra volta imparato risolvendo problemi, vincendo partite, applicando la logica. I passi necessari per eseguire questi compiti sono conosciuti. Quindi possiamo tradurli in comandi, righe di codice, programmi, che la macchina è in grado di eseguire. Ovviamente senza comprenderli. Trattasi sempre e comunque di macchina.

Insomma, per quanto possa sembrare controintuitivo, costruire un corpo artificiale è molto più difficile di un’intelligenza artificiale.  Spero sia tutto chiaro. Vediamo di riassumere.

Agli albori della ricerca sull’intelligenza artificiale, si pensava che in pochi decenni ci sarebbero state macchine in grado di pensare. Ottimismo che derivava dal successo dei programmi che, utilizzando logica più o meno complessa, risolvevano problemi di algebra e geometria, giocavano a dama o a scacchi. Le macchine venivano considerate intelligenti in base all’assunto che, dato che logica, algebra o matematica sono considerate materie difficili, saperle maneggiare è segno di intelligenza. L’intelligenza era caratterizzata come ciò che scienziati (preferibilmente maschi) altamente istruiti trovavano impegnativo: giochi, dimostrare teoremi matematici, risolvere complicati problemi relativi al linguaggio, alla sua sintassi e interpretazione. 

Erano in molti, fra gli esperti, a presumere che, avendo (più o meno) risolto i problemi “difficili”, i problemi “facili” della visione e del ragionamento di buon senso avrebbero presto trovato soluzione. Errore clamoroso. Il fatto è che i problemi di logica e algebrici sono estremamente facili da risolvere per le macchine. Invece, i problemi della visione, sensoriali, del movimento e del ragionamento sono per loro incredibilmente difficili.  

Le attività che i bambini di quattro o cinque anni fanno senza sforzo, di solito apprese essendo del tutto analfabeti, come distinguere una tazzina da caffè da una sedia, camminare, correre, salire e scendere le scale su due gambe, o trovare la strada dalla loro camera da letto al soggiorno, sono proibitive per una macchina, per quanto potente possa essere.  

Gli umanoidi di I, Robot, le armate Cylon di Battlestar Galactica, l’ottimo Terminator sono molto, molto lontani a venire. I robot, macchine in grado di interagire autonomamente con il mondo esterno tramite percezione e movimento popolano la fantascienza, non i laboratori di ricerca.  

Le applicazioni IA di successo del 21° secolo non simulano, passo dopo passo, la risoluzione di problemi “intelligenti”, bensì riproducono, con moli errori, i giudizi rapidi e “intuitivi” che le persone usano per riconoscere istantaneamente e automaticamente schemi e anomalie. A fare notizia sono i modelli di IA capaci di ascoltare e parlare – come Alexa o Siri- vedere, classificare e generare immagini, riconoscere volti e loro espressioni -come Midjourney o DALL-E2- e apprendere: Chat GPT o Bard, per citare i più noti.

La lezione principale di trentacinque anni di ricerca sull’IA è che i problemi difficili sono facili e i problemi facili sono difficili. Le capacità mentali del bambino di quattro anni, già incontrato, che diamo per scontate, di fatto sono problemi ingegneristici fra i più difficili mai concepiti. Insomma, la nuova generazione di applicazioni basate sulla IA mettono in pericolo i mestieri degli analisti di borsa, ingegneri, medici, legali e simili.
I giardinieri, addetti alla portineria, cuochi, parrucchieri e barbieri possono dormire sogni tranquilli.  

Vivranno felici e contenti per molti, molti anni e a noi non ci rimarrà “nienti” (in siciliano nel testo)…

Condividi44Condividi8
Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

POTREBBE INTERESSARTI

INDIFFERENZA E FUGHE

di Giuseppe Bodi
13/06/2025
0
INDIFFERENZA E FUGHE

L’indifferenza del cittadino italiano agli eventi politici si manifesta maggiormente, come più volte evidenziato in queste pagine, nella scarsa partecipazione alle tornate elettorali.

Leggi tuttoDetails

E SE COMINCIASSIMO DALLA FELICITA’ DEL BUON SENSO?

di Renzo Trappolini
12/06/2025
0
E SE COMINCIASSIMO DALLA FELICITA’ DEL BUON SENSO?

È un periodaccio. La peste Covid, quelli che chiamano gli sconvolgimenti climatici e la guerra sempre meno a pezzi e più mondiale. C’è chi interpreta pestilenze e diluvi,...

Leggi tuttoDetails

LE LINEE DI PAPA LEONE XIV E DI PAPA FRANCESCO

di Gian Paolo Di Raimondo
07/06/2025
0
LE LINEE DI PAPA LEONE XIV E DI PAPA FRANCESCO

Il nuovo Papa Leone XIV seguirà la rinnovata linea della chiesa avviata da Papa Francesco? sembra di si nelle grandi linee ma certamente le cose che farà dipenderanno...

Leggi tuttoDetails

DONALD TRUMP E LA “CUPOLA D’ORO”

di Andrea Aparo von Flüe
06/06/2025
0
DONALD TRUMP E LA “CUPOLA D’ORO”

Una bomba nucleare IEM (Impulso Elettro Magnetico), di origine incerta, esplode ad alta quota, rilasciando onde elettromagnetiche micidiali che disattivano istantaneamente i dispositivi elettrici negli Stati Uniti e...

Leggi tuttoDetails
Prossimo post
ECCO COSA SUCCEDE NEGLI USA IN TEMA DI RICONOSCIMENTO FACCIALE

ECCO COSA SUCCEDE NEGLI USA IN TEMA DI RICONOSCIMENTO FACCIALE

ARTICOLI CORRELATI

AMAZON INDAGATA DALL’ANTITRUST BRITANNICA: DAVVERO RIFILA FREGATURE?

AMAZON INDAGATA DALL’ANTITRUST BRITANNICA: DAVVERO RIFILA FREGATURE?

14/07/2022

LO STIPENDIO DI TRIDICO E LA RIAPERTURA DELLO STADIO SAN PAOLO

29/09/2020

AMAZON, GLI ALGORITMI E IL VUOTO LEGISLATIVO

28/03/2021
DIFFERENZA TRA I GIOVANI DI OGGI E QUELLI DEGLI ANNI 50/60

DIFFERENZA TRA I GIOVANI DI OGGI E QUELLI DEGLI ANNI 50/60

16/10/2023
IL CASO AMATO TRA VANNACCISTI E ANTIVANNACCISTI

IL CASO AMATO TRA VANNACCISTI E ANTIVANNACCISTI

05/09/2023
VPN: SECONDA PUNTATA

VPN: SECONDA PUNTATA

20/02/2025

PRIVACY

  • Informativa Privacy
  • Informativa cookie

TAG

Accenture ACN AGID ai alessio butti anorc anorc professioni butti chatGpt contenuti Cospito diversità doglover FACEWATCH Franco Roberti Frattasi google governo inclusione intelligenza artificiale massi migranti nadia gullo Paolo zangrillo Piantedosi putin razza robot servizi segreti SOUTHERN CO-OP spie whatsapp xiaomi zangrillo

© 2022 GIANO.news

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • HOME
  • EDITORIALI
  • TECNOLOGIA
  • ENERGIA
  • TRASPORTI
  • DIFESA
  • SCENARI
  • SANITÀ
  • ECONOMIA
  • CITTADINI E MINORI
  • LEGALITÀ
  • AVVISO AI NAVIGANTI
  • RIFLESSIONI

© 2022 GIANO.news