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ECCO QUALI SONO I POSTI DOVE NON INSTALLARE MAI “ALEXA”

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
20/05/2023
in EDITORIALI
ECCO QUALI SONO I POSTI DOVE NON INSTALLARE MAI “ALEXA”
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TE LO LEGGO IO

Non sopporto gli assistenti vocali che reputo maggiormente impiccioni della suocera più pettegola. Fra l’altro, simile parente acquisita – col passare del tempo – perde la sua sensibilità acustica e riduce la sua capacità di intercettare bisbiglii o chiacchiere sotto voce. Alexa e i dispositivi elettronici similari invece non conoscono la sordità e giorno dopo giorno migliorano addirittura la loro abilità di ascolto e di interpretazione…

Se proprio non si riesce a stare alla larga da certe diavolerie, si adoperino almeno quelle piccole precauzioni che liberano da guai peggiori. Credo sia un dovere e rientri nelle basilari tecniche di legittima difesa il rendere difficile la vita ai malintenzionati.

Potenzialmente questo attrezzo infernale può essere installato ovunque, ma ci sono dislocazioni che è preferibile tenere a distanza per scongiurare i rischi per la privacy e i potenziali danni che il dispositivo potrebbe subire.

E’ fin troppo ovvio che – come tutti gli apparati alimentati elettricamente – vada evitata una eccessiva vicinanza all’acqua per le conseguenze che potrebbero verificarsi a seguito di contatto o, addirittura, “annegamento”, ma non è quella l’unica “location” da considerarsi tabù. Ovunque ricada la propria scelta ci si ricordi che è necessario che ci sia una presa di corrente a portata di mano e che bisogna rifuggire dall’impiego di prolunghe e cavi volanti.

Collocare Alexa all’interno di un bagno non è proprio esperienza da consigliare. Qualcuno ne fa una questione di igiene, qualcun altro di natura sonora e reputazionale. Se proprio non si riesce a scansare una simile installazione, c’è chi suggerisce di tenersi il più lontano possibile dal water-closet (il dispositivo non ha naso, ma il suo orecchio è sensibile…), dalla vasca (all’interno della quale una involontaria immersione potrebbe risultare fatale) e dal lavabo (gli spruzzi non sono raccomandati).

Analoghe considerazioni sono scontate per il lavandino della cucina e in quel contesto è bene stare alla larga anche dalla zona dei fornelli, dove una salsa in ebollizione saprebbe dare più gusto, ma pregiudicare il regolare funzionamento.

Altra area “vietata” è quella in prossimità delle finestre di casa. La vicinanza al perimetro esterno dell’abitazione potenzialmente espone al pericolo che qualcuno da fuori possa accedere all’assistente vocale e – tramite quello – conquistare l’indebito controllo di elettrodomestici ed apparati “intelligenti”. Riscaldamenti che si spengono per far trovare la casa gelida a chi torna a casa, luci tutte accese per gonfiare la bolletta, musica a tutto volume per far incazzare il resto del condominio, tapparelle elettriche che salgono e scendono in un valzer del chiaroscuro, smart TV impazzita alla ricerca di un film che non c’è su nessun canale, auto parcheggiata in garage che si avvia come se la si volesse trovare “calda” per esser pronta a partire e così a seguire nell’elenco di cose che una volta ci piaceva far da soli per goderci l’appartamento e le sue comodità: questo è lo scenario che potrebbe prospettarsi se qualcuno prende illegalmente il controllo dell’assistente vocale.

A voler completare una possibile lista dei “luoghi proibiti”, non si può fare a meno di suggerire di non piazzare Alexa et similia vicina al televisore.

Il motivo? Semplice. Basta pensare a quante pubblicità dicono “Alexa, fai…” o in quanti programmi possono esserci parole che somigliano al nome dell’assistente vocale che potrebbe involontariamente sentirsi chiamato in causa e dar luogo ad iniziative che nessuno mai ha pensato di sollecitare…

Ad ogni buon conto – invece di stare a preoccuparsi di troppe insidie incombenti – vale la pena sfruttare subito il più efficace rimedio a disposizione di chiunque. Staccare la spina di quell’attrezzo, arrotolarne il cavo di alimentazione, trovare una scatola di cartone (la sua originale se la si è conservata), infilarci il congegno, richiudere ben bene e portare in cantina il pacco.

Ogni volta che si deve fare qualcosa si scoprirà che alzarsi, far due passi, piegarsi, cercare, prendere, accendere e spegnere sono un gratuito esercizio di fitness. Soprattutto mentale.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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