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“CHE FACCIO? BUTTI? BUTTI PURE…”

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
07/12/2022
in EDITORIALI
“CHE FACCIO? BUTTI? BUTTI PURE…”
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TE LO LEGGO IO

Un titolo degno del ragionier Fantozzi è la miglior sintesi di quel che sta accadendo nel devastato scenario dell’Italia Digitale.

Il cambio di Governo è stata la magica occasione per sfuggire al “redde rationem”: i manager pubblici che nulla hanno fatto per modernizzare questo Paese hanno deciso di rassegnare le dimissioni dagli incarichi finora ricoperti e a cui erano pervenuti a seguito di discutibili chiamate “a divinis” nella precedente legislatura.

Armati di profondo e viscerale sdegno (lo stesso che molti addetti ai lavori, ma con maggiore sincerità, hanno legittimamente provato al momento della loro designazione) molti eroi del progresso tecnologico nazionale hanno sbattuto la porta non accettando l’arrivo di nuovi padroni e del loro seguito.

Probabilmente non cambierà nulla e si proseguirà nella recessione cultural-scientifica, ma sapere che non c’è stato bisogno di mandare a casa chi tra questi, senza averne titolo, si faceva chiamare “dottore” come si conviene a chi parcheggia mentre compie ardite manovre, è già motivo di particolare soddisfazione.

Il processo evolutivo della nostra sgangherata Nazione non avrà bisogno – per restare in tema di resa dei conti – di una Norimberga del bit. Già questa sarebbe una buona notizia, anche se ai monomaniacali della giustizia non dispiacerebbe che qualcuno tirasse le somme dell’appena conclusa stagione di promesse e sogni irrealizzati.

Il senatore Alessio Butti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione, almeno una cosa buona l’ha fatta. Il suo “metus potestatis” è bastato ad innescare l’evacuazione di dirigenti che in futuro potrebbero non far sentire la loro mancanza.

Adesso si tratterà di vedere come e chi andrà a scegliere per rimpiazzare gli “esodati volontari”. Se la coscienza e l’amor patrio prevarranno su altre chiavi di gestione della “res publica”, si corre il rischio di vedere qualche risultato ma è meglio non nutrire fallaci speranze.

La tradizionale cernita tra i docili puledri della propria scuderia lascia poco spazio all’individuazione di bizzosi cavalli di razza che potrebbero cambiare il sonnolento trotto con cui procede l’Italia. In pratica finirà con il non cambiare nulla, ma l’averci regalato l’anche solo fulminea illusione di un mutamento epocale è pressoché impagabile.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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