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CARO ELON, PERMETTE QUALCHE DOMANDA?

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
22/11/2022
in CITTADINI E MINORI
CARO ELON, PERMETTE QUALCHE DOMANDA?
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TE LO LEGGO IO

Egregio Signor Musk, la ringrazio per il tempo che vorrà dedicare a rispondere a qualche semplice, spero non troppo banale domanda.

Domanda numero uno: Lei chi è?

Il re dei ciarlatani, l’artista del pacco, il genio della truffa?

Oppure il meglio del meglio delle capacità imprenditoriali, gestionali, finanziarie, una reincarnazione aggiornata di re Mida, capace di trasformare ogni cosa che tocca, non in oro, ma in profitti magici?

Ovviamente non consideriamo accettabile la prima ipotesi, di certo espressione di invidie e gelosie, anche se lei non è che faccia un grande sforzo per essere più simpatico e per eliminare miti e leggende. Un esempio per tutti. In tanti pensano che Tesla sia una sua idea. Non è vero. Tesla Motors è stata fondata nel luglio 2003 da Martin Eberhard e Marc Tarpenning. Nel febbraio 2004, investendo 6.5 milioni di dollari, lei è diventato l’azionista di riferimento. Solo il 14 per cento di Tesla è suo. In tanti pensano che lei sia il proprietario unico. Lei non ha mai smentito.

L’anno scorso Tesla ha venduto 936,222 vetture. A titolo di confronto Toyota ne ha vendute 9 milioni 562 mila 483. La cifra di affari di Toyota nel 2021 è pari a 255mila 817 milioni di dollari. Quella di Tesla è circa un quinto: 53mila 823 milioni di dollari. Eppure la capitalizzazione di mercato di Tesla è pari a 598 miliardi di dollari, mentre quella di Toyota è meno della metà, ovvero 237 miliardi di dollari. Com’è che fa a farsi valutare così tanto imprese nemmeno sue? Magari con le leggende che lei alimenta con sicura arte?

Tesla Motors ha collezionato denunce, il governo USA l’ha messa sotto osservazione, genera continuamente controversie a seguito di sue affermazioni e azioni alquanto folkloristiche, per non parlare delle accuse nei suoi confronti di contabilità creativa, violazione dei diritti dei lavoratori, rappresaglie nei confronti di chi la critica.

Il fatto poi che le sue vetture ogni tanto danno i numeri, partono da sole, frenano quando non devono e causano incidenti e vittime a lei non interessa troppo. Lei liquida il problema affermando che sono problemi di infanzia della tecnologia fantastica che utilizza nei suoi prodotti.

Lei ci è o ci fa?

Domanda numero due.

Lei ha da poco acquistato per 44 miliardi di dollari Twitter. A dire il vero le hanno imposto di acquistarla. Opportuno ricordare la storia.

Twitter è un servizio basato sul protocollo Internet ed è una rete sociale, ovvero un gruppo di individui connessi tra loro da diversi legami sociali. Da quando Jack Dorsey lo creò nel marzo 2006 e lanciò nel luglio dello stesso anno, ha guadagnato popolarità in tutto il mondo; si stima abbia più di 300 milioni di utenti che generano 65 milioni di tweet al giorno e gestisca più di 800 000 richieste di ricerca giornaliere.

La rete consente di postare messaggi di testo con un massimo di 280 caratteri (originariamente 140), chiamati tweet (cinguettii), che vengono visualizzati nella pagina principale dell’utente. Gli utenti possono iscriversi ai tweet di altri utenti, diventando così “seguaci”, follower e talvolta tweep (twitter + peeps che si traduce con sbirciatine, sono i seguaci alle prime armi che non hanno ancora fatto molti tweet).

Nel 2012 ha raggiunto i 500 milioni di iscritti e 200 milioni di utenti attivi che accedono almeno una volta al mese. Nel 2013 era uno dei dieci siti più visitati; al 2018 Twitter contava oltre 321 milioni di utenti attivi mensilmente e fatturava oltre 2,5 miliardi di dollari all’anno, con un valore di mercato superiore a 10 miliardi di dollari.

Il 25 aprile 2022 il consiglio di amministrazione di Twitter ha concordato un’acquisizione da 44 miliardi di dollari da parte sua, signor Elon Musk. L’8 luglio lei ci ha ripensato, dichiarando di volere rescindere l’accordo, perché non era stato debitamente informato sugli account falsi presenti nella piattaforma. Il 27 ottobre lei è tornato sui suoi passi, decisione non del tutto spontanea, visto che è stato obbligato a farlo per evitare grosse scocciature legali. Per mesi le ha tentate tutte per fare marcia indietro, ma questa volta non è andata come voleva.

Pagare 4 volte il valore di mercato non è che sia è proprio un gran bel investimento. O no? Lei è o non è il genio dell’imprenditoria?

Domanda numero tre.

Cosa le costa avere un po’ più di eleganza nei suoi comportamenti?

Capisco che strapagare Twitter, che nemmeno più voleva, non l’abbia reso particolarmente felice, ma era davvero necessario presentarsi come neo-proprietario con un lavandino in braccio, per dare il messaggio che avrebbe infilato tutti nello scarico? Non si è presentato con una tazza di gabinetto solo perché pesava troppo, vero?

Posso anche capire la sua prima mossa di licenziare in tronco i vertici dell’azienda che di fatto l’hanno obbligata all’acquisto, ma era proprio necessario farli accompagnare all’uscita dagli uomini della sicurezza? Vincere è una cosa, umiliare i vinti non serve mai.

Poi ha licenziato metà delle maestranze. Il che è una sciocchezza per una serie di motivi. In primo luogo perché solo i manager mediocri rimettono a posto i conti licenziando. Ne abbiamo tanti di esempi qui in Italia, signor Musk, sappiano di che parliamo.

Poi, perché facendolo, lei ha buttato via metà del capitale di conoscenza tacita sviluppata dall’azienda negli anni. Cosa non saggia e foriera di grossi guai. Doveva aspettarselo che di quelli rimasti, molti altri se ne sarebbero andati. Non si lavora per un’azienda di cui non si rispetta il capo.

Qui in Italia c’è stato un soggetto, anche lui con esperienza pregressa nel settore dei trasporti e con il cognome che inizia come il suo, anche lui non molto elegante nei suoi modi, con cui lei condivide l’ego sconfinato, l’arroganza illimitata, i licenziamenti in tronco, le urla, l’incapacità di gestire la rabbia, la ricerca continua di soggetti da accusare… che è riuscito in un paio di anni a distruggere quanto era stato costruito in decenni.

Le consiglio caldamente di studiare il suo caso, ne trarrebbe sicuri insegnamenti.

Dicono di lei che è un vulcano di idee originali. Però nel caso di Twitter ha affermato che vuole fare diventare Twitter “l’accelerante per creare X, l’applicazione per tutto”. Mi dispiace informarla che lei si propone di copiare in tutto e per tutto WeChat, la super-app cinese che permette agli utenti di chattare, fare video chiamate, pagare e ricevere denaro, comprare, vendere, prenotare, viaggiare, video giocare, insomma tutto. Permette anche a chi lo gestisce di acquisire una marea di dati sugli utenti, con finalità spesso legali e altre che di legale hanno ben poco.

Domanda numero cinque. Che assicurazioni è in grado di dare ai suoi 240 milioni di utenti in merito alla sicurezza e alla privacy?

Lei, prendendo sicuramente ispirazione da altro soggetto italico che ha la mania dei referendum in tempo reale, referendum che non si sa mai in quanti hanno votato, ha riammesso l’ex presidente Trump su Twitter dichiarando che il 52 per cento dei votanti si espresso in tale senso. Ha anche dichiarato che l’averlo censurato, a seguito dei disordini da lui fomentati a Washington DC, con l’invasione del Parlamento da parte di rivoltosi dichiaratamente di estrema destra, è stata decisione “moralmente cattiva e semplicemente stupida…” Mah! Quali altre decisioni simili prenderà, visto che considera Twitter troppo politicizzata a sinistra? Di che sinistra si parla poi, avendo a che fare con gli USA non è ben chiaro.

Vero che ha fatto sapere che “Twitter formerà un consiglio di moderazione dei contenuti con punti di vista molto diversi. Nessuna decisione importante sui contenuti o ripristino dell’account avverrà prima della convocazione del consiglio”. Alla luce delle sue recenti azioni e decisioni, non è però facile crederle.

La moderazione dei contenuti ha implicazioni reali per la sicurezza degli utenti su qualsiasi piattaforma, in particolare quando comporta incitamento all’odio e disinformazione violenta. Ci sono altri aspetti, tra cui la privacy dei messaggi diretti di Twitter, la protezione da richieste illegali di dati da parte del governo e la qualità complessiva delle protezioni di sicurezza di Twitter, da tenere in conto.

Le posso ricordare le recenti accuse di Peiter “Mudge” Zatko, ex responsabile della sicurezza, che ha descritto Twitter come dotato di difese di sicurezza digitale gravemente inadeguate?

Signor Musk, anche se sono certo che non risponderà a questa mia ultima domanda, lei è il neo re Mida, oppure il re della truffa?

Mister Elon e Dottor Musk, le devo riconoscere abilità e fascino, altrimenti come mai un Ministro della Repubblica italiana, senza porsi alcuna domanda sulle sue effettive capacità, l’ha invitata a investire nel nostro paese.

Non le nascondo che ho il timore che anche lei seguirà la norma di comportamento, mai ammessa e sempre seguita, di una nostra grande ex-industria che dichiarava che i profitti erano sempre suoi, mentre le perdite erano sempre dello Stato italiano.

Ho paura che il prossimo libro che parlerò di lei avrà come titolo: “I miei danni all’Italia”.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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