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STORIA DI UN GIORNO DI QUASI FINE ESTATE…

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
27/08/2022
in CITTADINI E MINORI
STORIA DI UN GIORNO DI QUASI FINE ESTATE…
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TE LO LEGGO IO

Sveglia, caffè, passeggiata con il cane e si è pronti, rito mattutino, per controllare posta elettronica e i vari messaggi. Mal ce ne incolse.

Si va a impattare contro un SMS di una sedicente società di recupero crediti che opera in nome e per conto di Fastweb Spa.

“Gentile Cliente”, recita il messaggio, “in questi giorni ho provato a mettermi in contatto con Lei, ma ogni tentativo si è rilevato infruttuoso, e senza un confronto è difficile sia trattenere la sua posizione che trovare insieme una soluzione di definizione bonaria. Sarebbe opportuno concordare un breve appuntamento telefonico. Le invio a seguire il Link (perdonate l’omissione, sempre tenere presente l’importanza della privacy) dove potrà, con pochi click, consultare le informazioni sulla pratica, le modalità di pagamento e caricare la copia della ricevuta. Per informazioni ci contatti al 0171xxx874 o ci scriva al n. wap 3459xxx312 o email xxx@collaboratore.xxx.com. Cordiali saluti, xxx Credit Management S.p.A. per conto di FASTWEB S.P.A.”

La domanda sorge spontanea: Questi che vogliono? Chi li conosce? Ci metto un po’ troppo tempo a capire che n. wap sta per numero WhatsApp. Non mi è per nulla chiaro perché dovrei contattarli tramite WhatsApp. Non so chi sono. Non mi sono stati accreditati. La truffa on-line è sempre in agguato. Certo che non sono riusciti a mettersi in contatto con me. I numeri di telefono sconosciuti non sono autorizzati.

Il tono leggermente minaccioso del messaggio provoca sorpresa sufficiente da innescare la scarica dei pochi neuroni attivi di prima mattina. Emerge dai banchi di memoria il ricordo che a fine marzo si era chiesto, ovviamente sul loro sito, alla Fastweb, di chiudere il contratto in essere.

Breve ricerca nelle cartelle di archivio della protesi elettronica, ovvero personal computer e si ritrova quanto segue:

“Gentile ANDREA,

abbiamo preso in carico la richiesta di disattivazione dei servizi.

Un operatore del Servizio Clienti ti contatterà per raccogliere i tuoi suggerimenti e procedere con le verifiche necessarie per la disattivazione dei servizi.

Ti invitiamo a mantenere aggiornati i tuoi recapiti dall’Area Clienti MyFastweb.

Grazie.

Il Team Fastweb”

Inizia la sequenza di errori commessi. Avrei dovuto porre maggiore attenzione a quanto ricevuto, era il 31 di marzo. Perché il testo non dice nulla. Non dice che il servizio è chiuso. Non dice quando lo sarà. Non dice quali debbano essere le verifiche necessarie per la disattivazione dei servizi.

Un paio di giorni dopo chiama soggetto che si qualifica come operatore Fastweb e informa, in modo alquanto sgarbato, tanto da generare reazione di fastidio, che ci sono da pagare, una tantum, € 60 per costi di disattivazione non meglio specificati.

Nelle settimane successive Fastweb non si palesa in modo alcuno.

Secondo errore commesso: assumere che il contratto fosse chiuso in data della mia richiesta.

Terzo errore commesso: non avere richiamato Fastweb per sapere cosa stava accadendo.

Il 3 agosto viene recapitata lettera a firma di Avvocato Dano Boschetti, uomo di mondo perché con studio a Cuneo, che mi informa che ha ricevuto segnalazione dalla società di recupero crediti che opera su incarico della Fastweb perché non risultano da me pagate fatture per complessivi €63,62, “nonostante la regolare erogazione del servizio di telecomunicazione richiesto”.

Prendono per i fondelli? Ho restituito il router ADSL il 4 aprile. Cos’è che mi è stato erogato regolarmente? Pensandoci bene la cosa è possibile. Loro hanno erogato, il fatto che io non potessi avvalermene non è loro responsabilità.

Comunque mi vengono addebitati 30,87 euro per i mesi di aprile e maggio, mentre a giugno devo 1,88 euro.

A parte il fatto che non ho mai ricevuto le fatture di cui sopra, gli importi residui di cui parlano sono relativi a cosa?

Non è dato di sapere.

Dicono che sono abbastanza bravo a usare il Web, ma c’è voluta una buona mezz’ora per recuperare i recapiti telefonici del servizio clienti per contratti scaduti di Fastweb. A titolo di informazione, occorre usare i motori di ricerca. Sul sito istituzionale Fastweb non si trova nulla.

Fra gli altri, c’è anche un numero Fastweb assistenza clienti su WhatsApp. Procedo anche se non mi fa per nulla piacere essere informato, con caratteri piccoli piccoli, che: “This business works with other companies to manage this chat. Tap to learn more”. In altre parole, uno pensa di parlare con Fastweb, ma in realtà si parla con altri. Se vuoi sapere chi sia, devi investire altro tempo.

Sono già al limite. Lascio perdere.

L’assistente digitale di Fastweb chiede di cliccare su un link per autenticarsi nell’area clienti. Procedo.

Si apre pagina web dove viene chiesto nome utente e password. Primo impulso è prendere a cazzotti lo schermo. Se non sono più cliente, come posso avere quanto mi viene richiesto?

Lascio perdere la pagina web e decido di mandare messaggio con le informazioni necessarie per gestire la mia richiesta. Compongo con arte ed eleganza e invio.

Pronta risposta WhatsApp:

“Per aiutarti meglio ti chiederei di scrivermi i prossimi messaggi più brevi”

Potevate dirlo prima!

Secondo impulso di prendere a cazzotti lo schermo.

Arriva altro messaggio.

“Per poterti aiutare è necessario che ti riconosca, autenticati con username e password”

Ancora. Non so se ridere o piangere. Con molto autocontrollo, anche perché il PC costa caro, informo l’interlocutore digitale che non posseggo quanto richiesto

Segue sequenza di messaggi dove, per andare avanti, devo scegliere nei menù proposti cosa voglio. Dopo altri passaggi mi viene detto che il costo di dismissione del servizio è pari a 29,95 euro, Iva inclusa.

Ottimo. Felice di questo primo e parziale successo, mi armo di pazienza, compongo il numero telefonico servizio clienti per contratti scaduti Fastweb. Ovviamente a pagamento se non si usa un numero Fastweb.

Domanda: come si può usare un numero Fastweb se si sta telefonando perché si è chiuso il contratto? Mah…

Nulla viene detto su quanto possa costare la telefonata.

Rassegnato, pronto a investire ignota quantità di denaro in costi telefonici, pur di risolvere la questione, inizio lo slalom fra i vari livelli di selezione, sorbendomi sbrodolate descrizioni dei servizi/funzioni offerti e dopo avere digitato una sequenza stocastica, esageratamente lunga, di 1, 2, e 3 alla fine si manifesta un operatore umano che dichiara che sta rispondendo dall’Italia. Buon per lui.

Gli dico che ho chiesto la chiusura del contratto il 31 marzo, che in data 4 aprile ho riconsegnato al dealer Fastweb il router ADSL e chiedo delucidazioni su cosa stia accadendo.

Con ineffabile calma mi spiega che il contratto la Fastweb lo ha chiuso non il 31 marzo, quando l’ho richiesto, ma il 30 aprile.

I sistemi digitali sono notoriamente lenti, in Italia.

Aggiunge poi che essendo la data di fatturazione il 25 del mese, devo pagare due mensilità e che la terza fattura da 1,88 euro rappresenta l’integrazione per lo storno da loro effettuato relativo al costo di dismissione caricato sulla seconda mensilità che dunque non è la seconda mensilità. Chiaro no?

“Devo” -dico a denti molto stretti – “pagare il mese di aprile perché chiudete il contratto quando vi pare, anche se vi ho restituito quanto necessario per utilizzare il servizio il giorno 4 aprile, ma perché devo pagare anche maggio?”

“Non paga il servizio a maggio. Come le ho detto (sottinteso: lei è proprio di coccio…), l’importo di maggio è relativo al costo di dismissione che è stato stornato.”

“Chiedo scusa, la dismissione del servizio costa, lo dite voi, 29,95 euro. Però ne chiedete 30,87, che poi è lo stesso importo di aprile, perché?”

“Infatti a giugno deve pagare solo 1,88 euro di differenza.”

“Infatti cosa? Quale differenza? I conti non tornano. Se pago 29,95 euro a maggio siamo a posto. Da dove esce l’euro e ottantotto? In caso la differenza fra 30,87 e 29,85 dovete rimborsarla voi a me. Non io a voi. Non sono 1,88 euro. Non è matematica superiore: trattasi di semplice sottrazione…”

Breve silenzio. Seguito da tono molto scocciato e di elevata sopportazione.

“Le cose stanno così, possibile che non riesca a capire?”

Rimango ammutolito per la profondità della verità dichiarata. Si, è possibile. Non riesco a capire. Non so cosa devo pagare e perché.

Quarto errore commesso: cercare di capire.

Ringrazio, con tono poco urbano, lo ammetto. Aggancio.

Mi arrendo. Vado sul mio internet banking ed effettuo l’accredito pari a 63,62 euro usando l’Iban di Fastweb IT42K0100501600000000002578.

Morale della Storia di un giorno di quasi fine estate.

Mai firmare nulla, non importa per cosa e con chi, senza avere stampato, letto e compreso, archiviato per futura memoria, quanto scritto nel contratto.

Voi, miei pari, che usate WhatsApp, Linkedin, Facebook, Instagram; voi che avete almeno un contratto di telefonia cellulare; voi che felici vi rilassate guardano i tanti canali digitali a pagamento, lo avete fatto?

Sapete cosa accadrà il giorno che deciderete di cambiare operatore? Quanto dovrete pagare? Perché? Quali sono i vostri diritti di cliente? I vostri doveri?

Se le risposte sono affermative, avete tutta la mia ammirazione e invidia. Siete competenti, diffidenti e attenti.

Io non l’ho sono stato abbastanza.

Fastweb mi ha fregato.

Colpa mia.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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