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TRATTATIVA STATO-MAFIA: SPERIAMO CHE VERGOGNARSI NON SIA REATO…

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
09/08/2022
in EDITORIALI
TRATTATIVA STATO-MAFIA: SPERIAMO CHE VERGOGNARSI NON SIA REATO…
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TE LO LEGGO IO

Ho impiegato alcuni giorni a riprendermi dalla sorpresa. Non ho letto le 2971 pagine della sentenza della Corte d’Assise di Appello di Palermo, arrivata tempestivamente trent’anni dopo i fatti, ma mi sono accontentato degli stralci che la stampa ha riportato.

Ho pensato – e non riesco a smettere di farlo – alle famiglie di chi ha generosamente servito questo Paese fino all’estremo sacrificio, mentre altri sedicenti fedeli uomini delle istituzioni si prodigavano eroicamente nella “improvvida iniziativa” di scendere a patti con nobiluomini del calibro di Bernardo Provenzano.

Ho pensato agli orfani e alle vedove di chi non aveva capito che con la Mafia non si doveva combattere ma trovare accordi.

Dopo 37 anni in uniforme (e poi 10 per riflettere sul perché l’avevo dovuta appendere al chiodo) mi sono visto costretto a rivedere il significato di termini bizzarri come “lealtà”, “dovere” e altri etimi cui scorrettamente mi sono ostinato ad attribuire una certa sacralità.

Ho appreso, forse con infantile stupore, che i giudici di primo grado – quelli che avevano severamente paventato la disponibilità a cedere alle minacce di Cosa Nostra – erano incorsi in un “errore di sintassi giuridica”. Probabilmente quei magistrati – oggi clamorosamente smentiti – erano deboli di grammatica, gracili in ortografia e chissà quali lacune avevano in fonetica, morfologia e semantica…

In certi momenti è persino difficile arrabbiarsi e l’imbarazzo è talmente forte da minare il desiderio di far sentire la propria voce.

Nelle Accademie e nelle Scuole di Polizia si smetta di trasferire conoscenze e valori, ma si spieghi piuttosto che si può fare qualunque cosa purchè animati da “buoni propositi” in ossequio ad un tanto sospirato “la loi c’est moi”. Si collochi nel loro ingresso e negli spiazzi antistanti un ciclopico monumento di Niccolò Machiavelli che calpesta codici e volumi di diritto dando le spalle a chi oggi piange i propri morti in una battaglia che non valeva la pena intraprendere.

Nel marasma di infastidite emozioni, sono sbalordito nel vedere che nessuno è sceso in piazza per manifestare la benché minima indignazione.

Al dolore si affianca soltanto una profonda vergogna. Auguriamoci che non sia reato.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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