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SCATTA LA TREGUA: GLI HACKER FERMANO GLI ATTACCHI ALL’ITALIA

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
23/05/2022
in EDITORIALI
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Prima che qualcuno venga a raccontare che abbiamo resistito allo tsunami digitale, è bene sapere che sono stati i nostri nemici a dire “basta!”.

Il conflitto virtuale che ci ha visto facile preda è finito (almeno per il momento) perché i vascelli dei pirati hanno indirizzato la loro prua verso la Polonia.

Ne dà l’annuncio il quartier generale degli aggressori.

Quartier Generale? Sì, quello che qualcuno aveva forse pensato di attaccare per “spezzare le reni” agli avversari come l’ANSA lasciava presagire in un suo lancio di agenzia.

L’obiettivo delle nostre eventuali azioni offensive non è un edificio imponente come il Pentagono, un insediamento militare o istituzionale ben definito e magari riportato su una qualsivoglia cartografia, un qualcosa che simbolicamente dia la sensazione di essere andati a segno e sappia incutere il dovuto timore allo schieramento opposto.

l’irreperibilità di chi ci minaccia

Spiace far presente a chi dà ordini e ai sedicenti esperti che li assistono nei processi decisionali che non ci si trova dinanzi a caserme, rampe di lancio, carrarmati, cannoni, navi in rada o cacciabombardieri più o meno invisibili.

Il nostro nemico non ha fatto l’Accademia e non ha preso il fatidico 105/110 che l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale individua come requisito indispensabile per il reclutamento degli esperti. A metterci in ginocchio sono una piccola ciurma di scalmanati la cui postazione è una fumosa cantina di periferia, una decadente soffitta o la semplice cameretta con i poster attaccati con le puntine da disegno.

Chi è al timone della nostra nave allo sbando probabilmente non conosce questo tipo di guerra, giocata (e sottolineo “giocata”) da chi – senza esporsi ai rischi della trincea o del combattimento corpo a corpo – con una manciata di clic è in grado di colpire al cuore un’intera Nazione.

gli “Anonymous de noantri”

In questa grottesca atmosfera la narrazione epica della clamorosa disfatta parla invece di assalitori respinti e persino della discesa in campo di un tenace manipolo di hacker etichettati come la frangia tricolore del collettivo di Anonymous che avrebbe affondato la flotta avversaria.

A febbraio 2022 – alla constatazione dell’invasione russa in Ucraina – qualcuno (non voglio sapere chi) crea persino il bizzarro profilo Twitter @AnonNewsItalia che si esprime in maniera inusuale rispetto lo slang cui i “tradizionali” attivisti ci avevano abituati.

Nessuna dicitura con caratteri warez (il simpatico modo di sostituire i caratteri alfabetici con simboli numerici graficamente simili, come il 3 al posto della E o il 5 in luogo della S…), ma il ricorso ai caratteri simil-greci che commuovono chi ancora ricorda il proprio banco in IV ginnasio. Cosa sta succedendo?

Nessuna espressione che farebbe rizzare i capelli anche a chi conosce le bestemmie di un fabbro che si è appena martellato violentemente un dito, ma didascalie degne di figurare sulle bomboniere per la Prima Comunione…

Un tweet dei sedicenti appartenenti ad Anonymous Italia esordisce con un abbastanza infantile “Ciao a tutti, siamo tornati online” e prosegue con uno sconfortante “da quello che abbiamo capito siamo stati hackerati da killnet”.

Da quello che abbiamo capito?!?!? No, dai, a tutto c’è un limite….

Ho duellato con pirati informatici di ogni sorta per troppo tempo e non riesco a credere che quelli di Anonymous, quelli veri, si siano rincoglioniti fino a questo punto.

Stropicciando gli occhi per avere certezza di non essere vittima di un sogno disturbato dopo aver mangiato pesante la sera precedente, si è costretti a leggere un fantozziano “chiediamo scusa per eventuali disguidi e post vergognosi” e – non bastasse – un patetico “assicuriamo che questo non accadrà più”….

Lascio al lettore l’ardua missione di tirare le conclusioni e di guardare nella giusta prospettiva quel che sta accedendo e soprattutto quel che viene raccontato dai poco informati mezzi di informazione.

l’orizzonte

La minaccia informatica incombe e la sproporzione tra le forze in campo è fin troppo evidente. Sarebbe il caso di rimboccarsi le maniche e invece si preferisce continuare ad andare in giro per convegni e meeting internazionali come quello di Parigi di qualche giorno fa oppure partecipare ad eventi rassicuranti del mondo bancario a dispetto di quel che gli hacker hanno combinato all’ABI (e non solo) e della fragilità di tante soluzioni tecnologiche del comparto creditizio.

Se siamo sopravvissuti alla blanda interferenza che ha comunque infastidito il regolare funzionamento dei servizi via Internet, si ricordi che gli attacchi DDOS non avrebbero dovuto scalfire minimamente i sistemi perché è un pericolo conosciuto (e contrastabile) da trent’anni. Finire “fuori servizio” nel 2022 è indice di una arretratezza imperdonabile e non ammette alcuna giustificazione.

A metter paura sono ben altre minacce, dai comuni “ransomware” (che rendono inaccessibili documenti informatici e archivi elettronici) agli attacchi semantici (quelli che modificano il significato di quanto memorizzato lasciando l’apparenza che tutto sia regolare, inalterato, integro…). 

L’indimenticato ed indimenticabile Ferrante Pierantoni parlava di quest’ultima insidia già nel 1993 e insisteva nell’indirizzare gli sforzi per scongiurare una simile catastrofe. Gli attuali “guru” immagino non ne abbiano ancora percepito la gravità o addirittura non abbiano coscienza dell’elevata probabilità di accadimento di una disgrazia di quel tipo. Forse hanno cominciato ad occuparsi di queste cose qualche anno dopo. Forse nelle “slide” che hanno visto sul maxischermo o nei “tutorial” su cui si sono formati l’argomento non c’era.

Gli hacker torneranno a farsi vivi. E non sarà “una passeggiata di salute”.

Non c’è solo la tragedia bellica ucraina, ma una guerra economica e politica che non conoscerà mai fine e ha trovato in Internet l’elisir di lunga vita. Si faccia qualcosa, ma stavolta davvero.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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