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GLI HACKER ALLA REGIONE LAZIO E L’AGENZIA CYBER…

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
02/08/2021
in EDITORIALI
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Il sistema di gestione delle vaccinazioni finisce KO, le prenotazioni sono bloccate e tutte le annotazioni per la certificazione si fanno a mano.

Un ransomware ha falcidiato i sistemi informatici della Regione che finora aveva brillato per efficienza ed efficacia e che adesso si ritrova archivi e applicazioni inutilizzabili perché l’intero patrimonio informativo è stato crittografato fraudolententemente e reso illeggibile.

In un Paese dove chi non sa fare nulla si spaccia per esperto di cybersecurity e dove ad ogni angolo di strada c’è qualcuno che si sbraccia per trovare un posto nell’appena legiferata Agenzia Nazionale, si assiste all’impietoso spettacolo del Centro Elaborazione Dati della Regione Lazio inchiodato come una farfalla nella collezione che i pirati informatici ostentano alle fanciulle da “rimorchiare”.

La tragicomicità della situazione lascia sbigottiti anche i più incalliti malpensanti che non riescono a darsi pace dinanzi ad un simile disastro.

Mentre fervono le attività investigative che molto difficilmente porteranno ad un qualunque risultato, sarebbe carino capire come mai si è verificato un incidente del genere in un contesto che dovrebbe essere blindato a protezione dei dati sensibili dei cittadini e a garanzia della continuità dell’erogazione di un servizio essenziale.

Il rischio di attacchi hi-tech non è certo una novità. Il problema dei ransomware, poi, è di tale attualità che anche la tanto vituperata “casalinga di Voghera” sarebbe in grado di spiegare di cosa si tratta e – se richiestole – dispensare consigli in proposito.

Nel dilagante clima di contemplazione del “perimetro cibernetico”, ovvero della complessa ed articolata macchina organizzativa a difesa dei sistemi informatici che tengono in vita le cosiddette “infrastrutture critiche”, credo sia legittimo chiedersi quali indicazioni tecniche ed operative siano state impartite dal DIS a fronte delle minacce palesemente incombenti.

Il Dipartimento per le Informazioni per la Sicurezza, vertice dell’intelligence italiana, è (e lo sarà fino all’entrata in esercizio della Agenzia Cyber) l’organismo competente a coordinare le attività volte a prevenire situazioni incresciose ed imbarazzanti come quella che stiamo vivendo. L’opinione pubblica sarebbe forse interessata a conoscere le disposizioni impartite per scongiurare incidenti tecnologici di sorta e in particolare quelli il cui verificarsi avrebbe azzoppato la già claudicante lotta alla pandemia.

Sicuramente avranno suggerito precauzioni e cautele e fornito schematiche procedure per fronteggiare qualsivoglia emergenza. L’indiscutibile competenza di chi avrà redatto tali raccomandazioni porta a domandarsi cosa non abbia funzionato.

La pesante atmosfera di incertezza inquieta anche il quisque de populo. Se c’era l’Agenzia sarebbe successo ugualmente?

Prima di arrivare a crocifiggere i responsabili IT e quelli della sicurezza dell’Ente locale (che peraltro svolgono la rispettiva funzione non a titolo gratuito, né nei ritagli di tempo), si pensi all’idoneità di chi un domani dovrà vegliare sulla cybersecurity nazionale. Saranno gli stessi personaggi che forse non si sono fatti capire dagli interlocutori della Regione Lazio o che non hanno messo a bilancio una così drammatica evenienza?

Qualcuno – magari nelle sedi opportune e, perché no?, in Parlamento – si faccia dire come mai la tanto strombazzata capacità di contrasto a questi rischi ci fa trovare in ginocchio.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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