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E’ JOE BIDEN IL NUOVO LEADER DEL “PARTITO PIRATA”?

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
08/05/2021
in EDITORIALI
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I casi sono due. O il graditissimo rivoluzionario Presidente degli Stati Uniti ha puntato alla leadership del “Pirat Partiet” oppure la sua determinata squadra si è limitata a resuscitare la Dichiarazione dei Principi della agguerrita compagine politica nata in Svezia nel 2006.

L’idea del bloccare i brevetti dei vaccini anti-Covid non è una improvvisa folgorazione, ma l’applicazione di uno dei capisaldi del programma del Partito Pirata anticipatore di molte delle ipotesi di lavoro che tanti dalle nostre parti spacciano per proprie intuizioni e su cui fanno poggiare le speranze di un futuro migliore.

La lodevole iniziativa di Joe Biden – osteggiata dall’universo delle Big Pharma – è evidente dimostrazione che i buoni propositi si possono davvero materializzare e che l’interesse collettivo può e deve sovrastare le implacabili leggi del profitto a qualunque costo.

La crociata del Partito Pirata – di cui ho avuto modo di scrivere quindici anni fa sulle pagine de Il Sole 24 ORE, nel supplemento NOVA 24 dell’8 giugno 2006 – non ha tagliato il traguardo ma forse c’è stato un invisibile passaggio di testimone che potrebbe portare ad una svolta epocale.

I visionari del “Pirat Partiet”, nel vedere che oggi l’inquilino della Casa Bianca prende una posizione ferma sui brevetti, si staccano l’etichetta di “utopisti” appiccicatagli da chi non credeva alla loro immaginifica prospettiva.

“Non sogni, ma solide realtà” verrebbe da esclamare memori di un vecchio spot di un noto immobiliarista.

I farmaci salvavita (dai tumori all’AIDS) e non solo i vaccini – come volevano i “pirati” – dovrebbero essere esclusi dall’ordinario regime di brevettabilità.

Qualcuno non faticherà a replicare che una simile azione costituirebbe un colpo ferale per le iniziative di ricerca e sviluppo cui danno corso le industrie farmaceutiche. “Si fermerebbe tutto…” è il refrain che fa eco impetuoso all’entusiasmo di chi ha accolto con favore le parole del Presidente USA.

In un mondo veramente 2.0 (anche se c’è chi parla di 4.0 persino in Italia dove il livello di informatizzazione non è degno di competere con il Terzo Mondo) si possono immaginare gli Stati che investono direttamente nella ricerca, incentivano lo studio, crescono nuove generazioni di scienziati, valorizzano chi è capace, evitano la “fuga dei cervelli” non geografica (cioè quella di chi lascia i centri universitari allettato dai maggiori guadagni che il “privato” è in grado di garantire).

Lo sconfortante scenario della imperitura lottizzazione degli incarichi di responsabilità nelle mani dei partiti e delle loro correnti è il primo pesante indizio che forse è inutile illudersi e sperare in un domani diverso.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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