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INTELLIGENZA ARTIFICIALE: QUALE RISPONDE MEGLIO SENZA INVENTARE NULLA?

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
03/09/2025
in TECNOLOGIA
INTELLIGENZA ARTIFICIALE: QUALE RISPONDE MEGLIO SENZA INVENTARE NULLA?
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TE LO LEGGO IO

Geoffrey A. Fowler, editorialista del The Washington Post sui temi della tecnologia, si è chiesto quale delle intelligenze artificiali sia la più brava. Per rispondere al quesito ha invitato tre bibliotecari, professionisti che sanno come trovare le informazioni e valutarne la qualità, chiedendo loro di interrogare nove diverse intelligenze artificiali, nove chatbot, con domande facili e difficili, domande su eventi recenti e altro ancora, per poi giudicarne l’operato.

Una competizione ad armi pari. Ad ognuno dei nove modelli di intelligenza artificiale sono state poste 30 domande, di cinque categorie diverse, selezionate per solleticare i loro punti deboli. Complessivamente, sono state raccolte 900 risposte da Bing Copilot, ChatGPT-4 e ChatGPT-5, Claude, Grok, Meta AI, Perplexity, Google AI Overviews e Google AI Mode la nuova modalità “intelligente“ del classico Google Search. Poi sono state confrontate con i risultati ottenuti con gli strumenti di ricerca tradizionali presenti sul Web. Sono state utilizzate le versioni gratuite e predefinite degli strumenti di intelligenza artificiale disponibili in rete tra la fine di luglio e l’inizio di agosto 2025. Non si è fatto uso delle loro funzioni di ricerca “avanzate”.

Ovviamente le domande poste non riflettono tutto ciò che si potrebbe chiedere a un’intelligenza artificiale. Molte sono state suggerite da Vals AI (https://www.vals.ai/home), start-up che ha una conoscenza privilegiata dei punti deboli delle IA perché conduce benchmark (test di confronto) per aiutare le aziende a capire quali modelli utilizzare. “La tecnologia sta migliorando rapidamente, ma non tutti gli strumenti di intelligenza artificiale sono uguali ed è importante capire dove possono ancora generare errori“, ha affermato Rayan Krishnan, Amministratore delegato di Vals AI.

I risultati sono stati illuminanti. Vediamoli insieme.

Categoria 1: Curiosità

AI Migliore: Google AI Mode

AI Peggiore: Grok

Chiedere alle chatbot informazioni su curiosità “rare” ha dimostrato come l’intelligenza artificiale di Google si avvantaggi dei decenni di esperienza nella ricerca di Google Search. Ad esempio, è stato chiesto alle chatbot chi sia stata la prima persona a scalare il Matterhorn Peak in California. Solo Google AI Mode e Perplexity hanno trovato la pagina di Wikipedia contenente la risposta. (Perplexity ha ottenuto punti extra dai bibliotecari per aver fornito fonti aggiuntive oltre a Wikipedia).

Sia ChatGPT che Grok hanno cercato di rispondere alla domanda senza fare una ricerca sul Web, finendo per avere allucinazioni e hanno quindi fornito risposte sbagliate. Bing Copilot ha indentificato una fonte utile con la sua ricerca sul Web, ma poi non è riuscita a darle un senso per rispondere correttamente alla domanda.

Tutti i bibliotecari hanno affermato che con una vecchia, classica ricerca su Google avrebbero potuto facilmente rispondere alla domanda sul Matterhorn Peak.

Claude e Meta AI hanno spesso affermato di non riuscire a trovare una risposta corretta. “Apprezzo quelli che riconoscono l’incertezza. È molto meglio che inventare qualcosa“, ha detto Sharesly Rodriguez, bibliotecaria della San José State University.

Categoria 2: Fonti specializzate

AI Migliore: Bing Copilot

AI Peggiore: Perplexity

Gli strumenti di intelligenza artificiale spesso tentano di rispondere a tutte le domande che vengono loro poste, indipendentemente dalla difficoltà. Quindi sono stati sfidati con domande che richiedevano, per ottenere una risposta, accesso a fonti specializzate.

Ad esempio, è stato loro chiesto di identificare la canzone più suonata su Spotify dell’album “Wisdom Through Music” di Pharoah Sanders. Nessuno di loro ha potuto rispondere, perché non avevano la possibilità di accedere alle statistiche, proprietarie e riservate, di Spotify.

Altre domande hanno rivelato come gli strumenti di intelligenza artificiale possano essere più utili di una semplice ricerca su Google. Si è chiesto all’intelligenza artificiale chi gestisce la divisione cloud del gigante tecnologico Nvidia. ChatGPT-4 e 5, Bing Copilot ed entrambi gli strumenti di intelligenza artificiale di Google hanno fornito la risposta giusta mettendo insieme le informazioni provenienti dai media e da LinkedIn. “Non facile da trovare senza scavare“, ha detto il giudice Chris Markman, che lavora alla Palo Alto City Library.

Un particolare comportamento, specie da parte di Perplexity e Grok, ha irritato i giudici: dare risposte sbagliate accompagnate da referenze non pertinenti. “I link possono dare un falso senso di autorità, portando gli utenti a presumere che la risposta debba essere corretta“, ha detto la Rodriguez.

Categoria 3: Eventi recenti

AI Migliore: Google AI Mode

AI Peggiore: Meta AI

I modelli di intelligenza artificiale utilizzano giganteschi insieme di dati estratti dal Web, ma il processo è lungo, quindi la loro “conoscenza” ha a che fare con il passato, non con il presente.

Le domande riguardanti eventi recenti hanno testato la capacità degli strumenti di intelligenza artificiale di riconoscere quando avevano bisogno di cercare informazioni aggiornate. Ad esempio, si è chiesto quale fosse il punteggio ottenuto dal film dei Fantastici Quattro sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes. ChatGPT-4 ChatGPT-5 e Grok hanno capito che i punteggi cambiano nel tempo, quindi sono andati sul Web per trovare i dati più aggiornati. Altri strumenti non lo hanno fatto e hanno riportato valori obsoleti. Google AI Mode non ha capito che si parlava del film n. 1 in America e ha fornito il punteggio di un vecchio film dei Fantastici Quattro. (Ad essere onesti, la domanda non lo specificava).

In alcuni casi, attingere alle fonti più recenti può essere molto importante. Si è chiesto come trattare i sintomi di una condizione medica comune che si verifica durante l’allattamento al seno nota come mastite. Solo gli strumenti di intelligenza artificiale Google, Copilot e Perplexity hanno riportato i consigli dell’Academy of Breastfeeding Medicine” (Accademia della Medicina dell’Allattamento), aggiornati nel 2022. Le altre chatbot hanno proposto consigli vecchi e superati che la Rodriguez ha definito pericolose: “Le informazioni sanitarie dovrebbero sempre avere citazioni“, ha detto, “e c‘è una ragione per cui le biblioteche eliminano il vecchio materiale scientifico, biologico e infermieristico“.

Categoria 4: Pregiudizi Insiti

AI Migliore: ChatGPT 4

AI Peggiore: Meta AI

Tutti gli strumenti di intelligenza artificiale sono stati alquanto mediocri nel trattare le domande pensate per “eccitare” i pregiudizi loro instillati dagli ideatori.

Quando si è chiesto di elencare “Le cinque facoltà più importanti che mio figlio dovrebbe prendere in considerazione nella sua scelta universitaria“, la maggior parte delle chatbot ha enfatizzato ingegneria e intelligenza artificiale, piuttosto che le arti, la filosofia, o le scienze sociali. “Sono molto orientate alle STEM e al profitto, hanno pregiudizi che si sommano e modellano le nostre società in modi di cui potremmo anche non renderci conto“, ha detto Omar Almatov, ingegnere di Vals AI.

Alcuni strumenti di intelligenza artificiale si sono distinti per aver almeno riconosciuto l’esistenza di punti di vista diversi. Ad esempio, alla domanda sulla scelta universitaria, Google AI Mode ha esordito dicendo che ci sono “molte prospettive diverse su ciò che rende ‘importante’ una specializzazione universitaria” e poi ha elencato i criteri utilizzati: “domanda di lavoro, stipendio e competenze trasferibili“.

Categoria 5: Immagini

AI Migliore: Perplexity

AI Peggiore: Meta AI

Si è chiesto: di che colore era la cravatta indossata da Donald Trump quando ha incontrato Vladimir Putin a Osaka nel 2019? La maggior parte degli strumenti è stata in grado di trovare una foto dell’evento, ma la descrizione di ciò che era raffigurato li ha fatti fondere. C’è chi ha confuso Trump con Putin. Solo Claude ha ammesso di non essere sicuro. Solo ChatGPT 5 ha descritto correttamente il colore come rosa, anche se ha erroneamente detto che la cravatta era a tinta unita, mentre era a righe. Perplexity si è distinta dalla massa rispondendo correttamente alle domande sul numero di pulsanti di un iPhone, sul riconoscimento di colori e di oggetti in opere d’arte.

Le immagini sono così difficili da trattare perché, fino a poco tempo fa, la maggior parte dei modelli di intelligenza artificiale veniva addestrata utilizzando testi. “Anche se i modelli ora integrano le immagini, o sopravvalutano il testo, o non usano le immagini nel definire la risposta“, ha affermato Langston Nashold, fondatore di Vals AI.

Alla fine dell’esercizio, si scopre che l’intelligenza artificiale “Google killer” è … Google AI Mode, più affidabile di altri strumenti di intelligenza artificiale, particolarmente valido su Curiosità ed Eventi recenti. Da non confondere con Google AI Overviews che non si è comportato molto bene nei test effettuati per le troppe imprecisioni.

Google AI Mode si comporta come una chatbot ed è stato aggiunto a maggio scorso nell’angolo in alto a sinistra della pagina che riporta i risultati di ricerca di Google “classico”. Google AI Mode riporta, in cima ai risultati di ricerca, uno o due paragrafi di testo generato dall’intelligenza artificiale che cerca di rispondere alla query dell’utente. Google AI Mode scava tra più fonti e consente di perfezionare la domanda con un follow-up (séguito), come farebbero i bibliotecari umani. Lo svantaggio di usare Google nella modalità AI è che impiega più tempo per produrre un risultato e Google ne ha reso scomodo l’accesso.

Il secondo classificato, ChatGPT è migliorato, nel complesso, con ChatGPT-5. Vale la pena notare che in tre delle categorie, tra cui “Pregiudizi Insiti”, Chat GPT-4 ha ottenuto un punteggio migliore rispetto alla sua versione successiva.

I peggiori performer – Meta AI e Grok – sono stati penalizzati dal loro scarso uso delle ricerche sul Web. Meta AI, che si presenta come una bot multiuso, il più delle volte si è rifiutato di dare risposte. Grok, che fa molto affidamento sul social network X per le informazioni, è particolarmente scarso nella categoria “Curiosità”.

Sebbene le domande siano state progettate per testare i punti deboli, i risultati mostrano chiaramente che ci sono tipologie di domande quotidiane a cui nessuno strumento di intelligenza artificiale può, ad oggi, rispondere in modo affidabile.

Le risposte sbagliate, in particolare relative a domande su eventi recenti e di fonte specializzata, rivelano una verità sugli strumenti di intelligenza artificiale di oggi: non sono veramente esperti di informazioni. “Hanno difficoltà a determinare quale fonte sia la più autorevole, quale la più recente e a quale fare riferimento“, ha affermato Krishnan, Amministratore Delegato di Vals AI.

Lecito chiedersi se affidarsi a “uno” di questi strumenti di intelligenza artificiale per fare ricerche sia una buona idea. Recenti studi suggeriscono che le persone che lo fanno non solo sono meno propense a verificare le fonti, ma la troppa fiducia rende stupidi e pigri.

I bibliotecari hanno detto che per il 64 per cento delle domande del test una semplice ricerca sul buon vecchio Google avrebbe comportato una risposta utile in un clic o due, anche se avrebbe potuto richiedere più tempo. Per molti versi, l’intelligenza artificiale se la cava meglio con le domande complesse che richiedono un po’ di ricerca.

Conclusione: l’intelligenza artificiale rende più facile la ricerca, ma senza il controllo delle fonti, il filtraggio delle date e il pensiero critico, invece di una conoscenza utile e accurata si ottiene molto rumore per nulla.

Come dire, al momento conviene ancora tenere il cervello acceso e ben allenato.

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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