Da alcuni, troppi, mesi si assiste ad un continuo assalto alle democrazie liberali per trasformarle, senza una rivoluzione apparente od un colpo di stato, in autocrazie. Nel mondo occidentale, al termine della Seconda Guerra Mondiale, si sono sviluppati, nella loro pienezza, i regimi liberal democratici; dopo la caduta del Muro di Berlino, sono stati coinvolti la quasi totalità dei Paesi satelliti dell’ex blocco sovietico ed alcuni dei così detti non Allineati.
Fondamentalmente le democrazie liberali si fondano sulla separazione, o tripartizione, dei poteri che Charles Louis de Secondat, barone di La Brède e di Montesquieu (1689-1755), più semplicemente conosciuto come Montesquieu, elaborò nella famosissima e monumentale opera “Lo spirito delle Leggi” (1748). Pleonastico rammentare che i tre poteri erano, e sono, Legislativo, Esecutivo e Giudiziario.
Su questi cardini si basano le democrazie liberali. Come poterle trasformare in autocrazie? Semplicemente tentando di annientarle o controllarle rigidamente mediante lo strapotere dell’Esecutivo. Vi sono due step. Vengono ridotte al minimo le attività legislative dei Parlamenti accentrando la gran parte dell’attività normativa nell’Esecutivo. Contemporaneamente l’Ordine Giudiziario viene posto sotto il controllo dell’Esecutivo o controllato attraverso vari meccanismi di legge, nonché nomine gradite e prone al potente di turno. Qualora qualcuno osasse rammentare l’esistenza di Costituzioni e Leggi verrebbe additato come eversore o complice del nemico di turno.
Non è una rivoluzione cruenta od un colpo di stato ma un accordo tra i governanti che lentamente, ma inesorabilmente, erodono e prendono il controllo degli altri poteri.
Con leggi dell’Esecutivo, nelle forme legali dei singoli Stati, si esautorano e si controllano legislativo e giudiziario.
Chiediamoci: il cittadino dove è? Nel terzo millennio la comunicazione prevale su tutto ed i mass media, in buona parte, riportano solo quanto gradito al potere che declina solo quello in suo favore o travisa la realtà con cambi di prospettiva dei dati. Naturalmente, se qualcosa non va, la colpa è sempre degli altri, magari dei comunisti che mangiano i bambini o dei migranti di colore. La stampa prezzolata è sempre pronta ad attaccare opposizioni, magistratura ed ogni forma di dissenso al pensiero sgradito al potente. Le minacce di ritorsioni erga omnes sono all’ordine del giorno.
Il cittadino, sempre più, caratterizzato da disaffezione verso la politica, le idee, i diritti e molto altro si appecorona allo strillone o, ricordando un antico mestiere, al banditore di turno. Il governate che urla e si accalora fa presa e sostituisce il sano, pacato, rispettoso ragionamento democratico. L’autocrate sa, grazie a capaci staff di comunicatori, dove toccare la pancia delle persone e, con magistrali riprese televisive, anche diffuse sui social, martella le menti acritiche di troppi. Le persone che leggono un giornale, un libro, approfondiscono le notizie confrontando varie fonti sono una sparuta minoranza, quasi una razza in via di estinzione.
Ecco servito un nefasto mix di erosione dei poteri, disinformazione del cittadino, travisamento della realtà, compressione dei diritti umani, talvolta eliminazione, ed altro.
La liberal democrazia si scioglie e si tramuta in autocrazia che si giova anche di lauti finanziamenti degli oligarchi bramosi di poter agire senza controlli per moltiplicare i profitti. Passaggi successivi sono il dispotismo e la tirannia. Perché non cercare di ragionare con la propria testa con spirito critico?