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LE BORSE FALSE DI UN PAESE FASULLO

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
23/02/2025
in EDITORIALI
LE BORSE FALSE DI UN PAESE FASULLO
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TE LO LEGGO IO

Si legge di una Ministra che avrebbe regalato eleganti borse con il marchio di Hermes, ma che nulla hanno a che fare con la “maison” francese risultando essere solamente una pregiata imitazione.

Roba probabilmente fatta nell’hinterland partenopeo nella tradizione della creativa operosità di un Mezzogiorno costretto a fare business poco chiaro per la sopravvivenza di un indotto che si esibisce non solo a Forcella ma su tutti i litorali tricolori. Roba “nostrana”, quindi, che – nobilitata dall’elitario giro di clientela – meriterebbe che la presunta protagonista dell’ipotetico smercio venisse premiata con la titolarità del dicastero del “Made in Italy”.

La vicenda ha portato alla ribalta alcuni “vu cumprà” di cui molte signore si contenderebbero il numero di cellulare e di PostePay.

Mauro detto Maradona., Mamadou Guye detto Bamba e poi un tal Francis sarebbero i “pataccari” che hanno dominato le spiagge di Forte dei Marmi, offrendo prelibatezze dei brand più rinomati a prezzi comprensibilmente più accattivanti di quelli esposti nelle boutique del centro di Roma o di Milano.

Interviste e dichiarazioni rilasciate da questi “imprenditori” dello spontaneo commercio al dettaglio di merce contraffatte sarebbero sufficienti a qualificare gli interessati come rei confessi., ma le circostanze che emergono dagli articoli di giornale vedono direttamente interessati gli acquirenti con prospettive di sanzioni amministrative tutt’altro che trascurabili.

A comprare il top di gamma della contraffazione ci sarebbero anche personaggi di spicco di questa povera Italia, soggetti che non si accontentano di ostentare pelletteria spesso pacchiana ma clone di brand dalle quotazioni irraggiungibili. In mezzo a queste habitué non manca persino chi certe cose ritiene di tramutarli in regali apparentemente costosissimi.

Sovente il destinatario del dono è costretto a prendere atto di avere tra le mani un “falso” soltanto in caso di evento fortuito, come – ad esempio – è toccato in sorte alla signorina Pascale, che ha avuto necessità di provvedere ad una riparazione e all’intervento di un artigiano specializzato. Le borse taroccate sono generalmente molto simili a quelle originali, ma ad un occhio esperto non sfuggono i dettagli che distinguono l’esemplare autentico dalla sua pur accurata imitazione.

Chi acquista, invece, ha la piena consapevolezza di avere a che fare con un falso perché il prezzo praticato è infinitesimale rispetto il cartellino che vede chi fa shopping “regolare”. E’ giusto quindi che il compratore o la compratrice debbano fare i conti con le leggi vigenti.

Se ne ricorrono i presupposti si può persino immaginare l’incriminazione per “ricettazione” ai sensi dell’articolo 648 del codice penale oppure più facilmente per “incauto acquisto” (ex articolo 712) per non aver riscontrato la legittima provenienza del bene,

Se le due precedenti ipotesi possono apparire eccessivamente severe e si vuole immaginare solo una compera poco responsabile entra in gioco la legge 99 del 2009 che punisce l’acquirente con una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 100 a 7.000 euro…

Le due borse sono una bazzecola nel panorama che siamo costretti a rimirare. Nello sfascio totale questa storia non ci deve sbalordire.

C’è molto di peggio infatti. C’è gente di rilievo pubblico che è stata accusata di falso in bilancio, di bancarotta, di truffa all’INPS…

Eh? Cosa? No, scusate, non capisco… E’ la stessa persona? No, dai…

 

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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