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TI SPIEGO LA FREGATURA DELL’SMS CHE CHIEDE DI RICHIAMARE UN NUMERO 893

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
03/02/2025
in EDITORIALI
TI SPIEGO LA FREGATURA DELL’SMS CHE CHIEDE DI RICHIAMARE UN NUMERO 893
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TE LO LEGGO IO

In queste ore sta piovendo sui nostri cellulari un messaggio di testo che ci fa sentire in colpa e che ci invita a rimediare.

“Abbiamo provato a contattarla diverse volte” è la prima frase che subito colpisce e mette a disagio chi – senza aver necessariamente la coscienza sporca – lo sta leggendo. Chi riceve il messaggio non riesce a darsi spiegazione di questo rimbrotto e subito va a controllare sul cellulare l’elenco delle telefonate ricevute. Pur guardando con cura, non trova alcuna “chiamata persa” e comincia a credere che il suo telefonino non annoti tutto il traffico in entrata e in uscita.

Un piccolo assillo, ma pur sempre un assillo che induce a rimediare al non esser stato prontamente reperibile…

“E’ pregato di chiamare al numero 89349080 per delle questioni che la riguardano” è la severa intimazione che suona come l’ultima occasione per farsi perdonare e soprattutto per sapere di cosa si tratta.

L’espressione “per delle questioni” fa intuire che il messaggio non sia frutto di una traduzione automatica, ma della scrittura di chi parla italiano e scrive ricalcando forme quotidiane di non eccessiva eloquenza. Chi ha inoltrato l’SMS non è un letterato, ma senza dubbio è un fine psicologo perché mette in difficoltà la persona cui scrive.

Il numero che si chiede di comporre (o semplicemente di cliccare con il polpastrello sullo schermo) è un “893” e quindi occorre fare molta attenzione perché una eventuale telefonata rischia di costare particolarmente cara…

Quel “prefisso” corrisponde alle “numerazioni a sovrapprezzo”, che – se chiamate – comportano addebiti spaventosi a chi si azzarda a utilizzarle.

E’ un meccanismo che trova la benedizione dell’AGCOM (l’Autorità Garante per le Comunicazioni) che ne disciplina l’utilizzo con la Delibera n° 26/08/CIR del 14 maggio 2008 (e relativi allegati) e che da allora è la “giustificazione” sul diario degli indisciplinati o – a dirla meglio – dei criminali.

I fornitori di servizi telefonici consentono di avere un numero di questo tipo a chi vuol farsi pagare per il “disturbo” di chi chiama e tiene impegnato il centralino o l’esperto che risponde. Questa la genesi di un sistema che prevede che il chiamante paghi in proporzione al tempo durante il quale si approfitta di chi è dall’altro capo del telefono. E’ un sistema redditizio non solo per l’intestatario ma anche per le società di telecomunicazioni che incassano la somma pagata dal fruitore del “servizio a valore aggiunto”, ne trattengono una buona percentuale e versano la porzione più consistente a chi paga un canone per avere quel numero così redditizio.

L’AGCOM non sembra – ma forse è solo una mia impressione – stracciarsi le vesti per informare i cittadini di questo genere di situazioni che fanno presto a tramutarsi in veri e propri salassi nei confronti dei più deboli.

L’Autorità impone certo dei vincoli, che spesso vengono trasgrediti da chi – vivendo di iniziative fraudolente – non si fa cruccio di infrangere qualunque regola, sia questa normativa, sia questa etica.

Il farabutto se ne frega dell’obbligo di inserire, prima del servizio a pagamento, un messaggio gratuito che deve indicare “la società che offre il servizio, la tipologia di servizio offerto, il costo al minuto, il costo dello scatto alla risposta e la durata massima della chiamata”.

Lo specifico numero 89349080 ora di attualità sarebbe stato assegnato alla banda di furbetti – secondo un documento di Iliad che si trova online – da una società chiamata Intermatica che sarebbe “proprietaria” delle numerazioni che cominciano con 893490.

Il cittadino forse sogna che qualcuno prenda provvedimenti, spera che qualcun altro salvi i poveretti da queste fregature, si augura che qualcun altro ancora acciuffi i truffatori e li assicuri alla Giustizia…

Purtroppo le lecite e commoventi aspirazioni del quisque de populo non sembrano destinate a materializzarsi.

Il fenomeno appare particolarmente florido e a farne le spese sono tante persone che ogni giorno involontariamente finiscono in trappola. Probabilmente una migliore comunicazione istituzionale potrebbe suonare come campanello di allarme e forse frenare certi business in danno dei soliti malcapitati.

Non si venga a raccontare che non si può fare nulla. In quest’ultimo caso basta rivolgersi alla società Intermatica per sapere chi ha “preso in affitto” la specifica utenza e ora riceve il frutto della sua furbizia con regolari accrediti della parte spettante di quel che viene incassato dagli sventurati che telefonano….

Forse un segnale che lo Stato non si dimentica dei più deboli potrebbe essere l’occasione per voltare pagina…

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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