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RUBARE DATI PER MESTIERE, MILANO LA CAPITALE

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
27/10/2024
in EDITORIALI
RUBARE DATI PER MESTIERE, MILANO LA CAPITALE
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TE LO LEGGO IO

La società sventola ancora sul suo sito web che “nasce dal concetto di legalità come valore etico primario e precondizione per la crescita e per lo sviluppo del business aziendale”.

Non contenta aggiunge “La condotta delle nostre attività costituiscono le fondamenta della nostra stessa reputazione e integrità”. A parte il verbo “costituiscono” che non va d’accordo con il soggetto “la condotta”, nessuno può immaginare che ci sia un errore nel leggere certe frasi.

L’azienda, infatti, insiste sulle sue peculiarità e pubblica in bella vista “Questi elementi costituiscono le fondamenta della nostra stessa reputazione, della nostra integrità e condotta etica. Reputazione e rispetto delle regole sono facce della stessa medaglia. Per questo occorre interpretare il pieno rispetto della legalità non solo come virtuoso in quanto tale, ma come fattore decisivo di competitività”.

Il commento più appropriato a simili trionfali dichiarazioni è quello di uno spezzone del film “7 chili in 7 giorni” in cui la Sora Lella – rivolta ad un altro ospite della struttura per il dimagrimento – esclama candidamente “Ma n’ ce staranno a pijà per culo?”

Stiamo parlando dell’ennesimo scandalo legato al furto sistematico di informazioni riservate perpetrato ai danni di archivi elettronici delicatissimi che tutti ritenevano impenetrabili e di cui vantavano la solidità.

Il saccheggio, strutturato in maniera industriale, non può escludere la complicità di figure professionali in servizio nelle Forze di Polizia che – confidando nella improbabilità di essere scoperte – non esitano a cercare e raccogliere il semilavorato che permette al criminale di turno di confezionare il dossier più dettagliato. E’ una catena produttiva oleata da quattro spiccioli da corrispondere al tutore dell’ordine e della sicurezza pubblica che non si vergogna di tradire il suo giuramento, ben più della realtà di appartenenza e della divisa che indossa. E’ un giro d’affari a non si sa quanti zero che premia manigoldi pronti a tutto e fa gioire l’immancabile committente spregiudicato (a volte pregiudicato o, in questo caso, destinato ad esserlo).

I “datatraficantes” sono peggiori dei tradizionali “narcos” e si qualificano come un pericolo inammissibile per la democrazia e per il semplice vivere quotidiano. Il caso di “Equalize” e dei banditi che ha reclutato per le indegne operazioni illegali ci deve far riflettere. Si smetta di chiamare “hacker” chi è solo un delinquente con ottime capacità informatiche ma privo di qualsiasi scrupolo. Non si continui chiamare “business intelligence” la brutale razzia di dati mal custoditi e l’allestimento di fascicoli zeppi di porcherie cucinate solo per soddisfare le aspettative del cliente. La faccia finita il Ministro Nordico di strillare “Non siamo al sicuro. Gli hacker sono più avanti” come avrebbe dichiarato al Corriere della Sera: è lo Stato ad essere indietro, reo di aver allontanato le risorse migliori, colpevole di essersi circondato solo di amici e simpatizzanti non di rado privi della minima cognizione sul da farsi, condannato a subire umiliazioni per suo stesso masochismo.

La brutta storia che mortifica il Paese si aggiunge alle tante altre che si affastellano in sequenza rapida in questi giorni, sottolineando la totale inutilità delle Istituzioni preposte ad evitare situazioni come quelle che stiamo dolorosamente vivendo. Dov’è l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale? Dove sono quelli che si son fatti depredare archivi di estrema criticità come “SDI”, “Serpico”, SIVA” e tanti altri forzieri digitali satolli di dati segretissimi?

Il rampollo di casa Del Vecchio che cerca di incastrare il fratello Claudio e la Barilla e la ERG Petroli che vogliono (e fanno) spiare i dipendenti sono alcune delle referenze della fiorente attività imprenditoriale adesso nel mirino. Siamo soltanto al “trailer” di quello che è destinato a configurarsi come un “colossal”.

Altro che Ben Hur.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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