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IL PREFETTO DI PADOVA, L’ARITMETICA E I FEMMINICIDI

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
26/11/2023
in EDITORIALI
IL PREFETTO DI PADOVA, L’ARITMETICA E I FEMMINICIDI
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TE LO LEGGO IO

Giulia Cecchettin è morta e tra qualche giorno forse ce ne saremo dimenticati. Il picco acuto della sensibilità collettiva al problema dei femminicidi è destinato ad essere inesorabilmente spazzato via dall’indifferenza e dal cinismo, la cui cronicità li rende inestirpabili in un Paese alla deriva morale come l’Italia.

La drammaticità di certi eventi diventa rapidamente bieca statistica, per alcuni ancor prima che l’ematoma dei sentimenti venga riassorbito.

Mentre non ci si capacita del clima di violenza che caratterizza le nostre giornate e si è costretti a constatare che in fatto di azioni cruente riusciamo a far impallidire Quentin Tarantino, fortunatamente un segnale positivo arriva da una voce istituzionale che sbaraglia le nostre preoccupazioni. Non le solite suggestioni dalle quali ci siamo fatti travolgere emotivamente, ma considerazioni in punta di diritto e numeri inconfutabili.

A parlare è stato il Prefetto di Padova, quello cui compete il coordinamento dell’ordine e della sicurezza pubblica in quella Provincia, la stessa dove abitavano i protagonisti della truce vicenda e in cui questa si è svolta.

E’ stato proprio il dottor Francesco Messina, tra l’altro già direttore del Servizio Centrale Operativo (SCO) e poi di Criminalpol, a intervenire per fermare gli italiani che poco sanno di leggi e ancor meno di aritmetica e che, in ragione di tali lacune culturali, si disperano immotivatamente per la poca tutela riservata a donne di ogni età vittime di brutali aggressioni.

Mi rammarico di non esser stato presente nel capoluogo patavino all’incontro tenutosi in collaborazione con l’Università cittadina il 22 novembre e dedicato al superamento della violenza di genere. Fortunatamente la dotta allocuzione del Prefetto è stata ripresa e giustamente distribuita nell’universo multimediale fino divenire “virale”. Io stesso ho ricevuto, da più parti, diversi esemplari del medesimo video, tutti rigorosamente accompagnati dalla dizione “Inoltrato molte volte” con cui WhatsApp etichetta i file la cui diffusione ha raggiunto livelli “top”.

https://www.giano.news/wp-content/uploads/2023/11/prefetto.mp4

 

Le parole dell’autorevole uomo dello Stato sono state illuminanti. “I femminicidi in Italia sono 40. Gli omicidi di donne sono 105, ma il femminicidio è l’omicidio di una donna per motivi di genere. E i femminicidi sono 40” ha tuonato il dottor Messina.

Per consentire anche ai più ignoranti di comprendere il fondamento di tale cifra, il Prefetto ha tenuto a precisare – quasi fosse la spiegazione di un teorema alla lavagna (l’ambiente universitario è sempre condizionante…) – “Ricordiamo bene la differenza e quella che è l’indicazione di cos’è un femminicidio, e la Bibbia in questo senso è la Convenzione di Istanbul. E i femminicidi in Italia, purtroppo anche quello di Giulia, sono 40. E sono in diminuzione rispetto all’anno scorso, che sono stati 51.”

Dopo aver rasserenato il pubblico che si è subito convinto che le cose vanno meglio che nel 2022, Messina ha continuato praticamente esortando la gente a non intavolare discussioni se non se ne conoscono le basi. “L’emersione è importante, ma ci vuole competenza a trattare il fenomeno. Massima attenzione ci vuole, a valutare se stiamo andando nella strada giusta. Questo è il tema, Massima attenzione alla definizione tecnica del reato”.

Sono state probabilmente le parole del Prefetto a determinare un calo di partecipazione a cortei e manifestazioni organizzati in questi giorni. Molte persone, infatti, hanno preferito tirar fuori volumi di diritto penale (il mio “Antolisei” purtroppo è datato…) e studiare per non fare brutte figure in future conversazioni sul tema. Perché non conta il sangue che rimane sull’asfalto o l’atrocità dell’assassinio, non ci si deve chiedere il perché della beluina ferocia, ma – come ha detto il dottor Messina – occorre la “massima attenzione alla definizione tecnica del reato”.

Ci auguriamo tutti che il Ministro per l’Istruzione faccia tesoro delle parole del Prefetto e al posto delle auspicate ore di lezione di educazione sentimentale e di sensibilizzazione al “rispetto”, introduca nelle scuole il giusto spazio didattico per l’apprendimento della “definizione tecnica del reato”.

La mia educazione – mi rendo conto – è deficitaria. Sono convinto che anche se il femminicidio fosse uno soltanto, sarebbe già troppo. E’ più forte di me.

Sono persino erroneamente convinto che prender foglio e matita e far di calcolo non aiuti ad avvicinare i cittadini alle istituzioni in un momento in cui la fiducia è polverizzata. E, non lo si dica a nessuno, mi auguro che le future generazioni sbaglino nelle etichette da appiccicare alle fattispecie di reato, ma si astengano dal commetterne.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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