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MAI SOTTOVALUTARE LA CINA E IL SUO IMPERATORE…

Andrea Aparo von Flüe di Andrea Aparo von Flüe
25/01/2023
in ECONOMIA
MAI SOTTOVALUTARE LA CINA E IL SUO IMPERATORE…
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TE LO LEGGO IO

Torniamo a parlare del celeste Impero, del suo imperatore/presidente Xi Jinping e in particolare del suo ruolo e strategie.  

Negli ultimi mesi ha modificato in modo drastico, di fatto invertendone il verso, i vettori di base della politica sua e del Partito.

Al punto di fare dire a molti osservatori occidentali che abbia rinunciato all’attenta pianificazione che lui stesso dichiara essere uno dei vantaggi dell’autocrazia, che stia improvvisando. Nulla di più sbagliato. 

Ricostruiamo la linea temporale dei fatti.

A ottobre 2022, nel corso del 20° Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, Xi Jinping aveva mostrato i muscoli, confermando e rafforzando le strategie in atto.

Azione necessaria e coronata da successo, vista la sua conferma a capo incontrastato della segreteria generale del Partito Comunista Cinese. Evento storico. Xi è al suo terzo mandato consecutivo, è al potere ininterrottamente dal 2012 e lo sarà per i prossimi cinque anni.  

Due mesi dopo, il 14 dicembre 2022, nell’ambito della Conferenza centrale sull’economia (CEWC-Central Economic Work Conference), le strategie di cui sopra, in particolare quelle relative a Covid-19, economia e tecnologia, sono state semplicemente rottamate.

Come accennato quelle nuove e sostitutive rappresentano un’inversione totale. 

L’imperatore Xi, ha aristocraticamente fatto suo il motto ufficioso della casa reale britannica: “never complain, never explain” e dunque non si è lamentato o giustificato, né ha spiegato. Non che dovesse farlo. Di certo è tornato sui suoi passi.  

Negli USA questa modalità d’azione è stata interpretata in modo negativo. Per loro l’agilità tattica, la spregiudicatezza e spudoratezza nel riscrivere la dottrina del partito rende Xi imprevedibile. Il che li preoccupa assai, soprattutto quando guardano al tema della sicurezza, perché potrebbero generarsi pericolose incomprensioni che possono trasformarsi in disastri.  

L’Asia Society Policy Institute, guidato da Kevin Rudd, ex primo ministro australiano ed esperto di Cina, ha esaminato le recenti decisioni di Xi. Fra i cambiamenti decisi, quello più drammatico è la cancellazione istantanea della politica “zero covid”. Dalle limitazioni imposte alla popolazione e all’economia perché si doveva combattere “una guerra popolare a tutto campo per fermare la diffusione del virus”, come dichiarato da Xi nel suo discorso al 20° Comitato, si è passati all’apertura totale e incondizionata con l’annuncio, il giorno 8 dicembre 2022, da parte della Commissione Sanitaria Nazionale cinese, della fine dei blocchi automatici, dei test obbligatori e delle rigide regole di viaggio e quarantena. 

Xi non aveva altra scelta. Ha dovuto tenere conto dello scontento popolare che a fine novembre aveva raggiunto il livello di guardia. Il Covid aumentava. L’economia non stava bene per niente. Le proteste si diffondevano a macchia d’olio. I manifestanti, nelle strade di Pechino e Shanghai, mostravano fogli in bianco per non subire le conseguenze dell’invio di un messaggio esplicito di critica.

Però la critica c’era, pesante. Il partito è andato nel panico. Sono seguite due settimane di indecisione politica e di preoccupazione per il grado di repressione che sarebbe stato necessario per riportare i manifestanti sotto controllo, sapendo che i fatti di Piazza Tienanmen sono ben presenti nella memoria. 

Xi si è reso conto che i blocchi, pur non riuscendo a fermare il virus, stavano rallentando l’economia del Paese, esaurendo le risorse finanziarie dei governi locali cinesi, rendendo insostenibile la politica “Zero Covid”. Tutti fattori che mettevano a repentaglio la sua legittimità come leader.  

Opportuno ricordare che nel celeste impero, l’imperatore rimane tale fino a che cresce la ricchezza del suo popolo. Se ciò non accade, si cambia imperatore, come testimoniato dai 5mila anni di storia cinese. Dal 21° secolo prima di Cristo al 1911, sono 43, fra dinastie e regni, ad avere governato la Cina. Dal 1912 al 1949 fu il turno della repubblica di Cina. Dal 1949 ad oggi c’è la Repubblica Popolare Cinese. La Cina è il paese della rivoluzione periodica. Xi è l’ultimo re-sciamano della lista, anch’egli responsabile della salute del suo popolo. Basta leggere i suoi discorsi per rendersene conto. Attività che non consiglio fare se non si conosce il mandarino. Le traduzioni in inglese sono intellegibili con una notevole capacità di interpretazione. 

Xi dal 2017, aveva gradualmente “promosso lo stato limitando il settore privato“, implementando politiche economiche neo-maoiste, attente alla “prosperità comune“, frase da lui spesso usata nel recente passato, contribuendo alla definizione di un ambiente ostile all’impresa privata, dove le aziende di stato erano sistematicamente favorite.  

Le intenzioni del governo potevano avere motivazioni nobili, come ricordato da Federico Rampini nel suo commento del 21 gennaio sul “Corriere della Sera”. I miliardari erano accusati di essere corruttori o semplicemente troppo opulenti. Le aziende Big Tech erano state protagoniste di eccessi. Gli investimenti esteri erano stati effettuati con molta fantasia e scarsa cautela. 

Nei fatti però, Xi ha regolato i conti con avversari politici, perseguitato imprenditori che potevano fargli ombra o non obbedire abbastanza al partito comunista.  

Mal gliene incolse. Il dinamismo e la creatività che avevano alimentato la crescita cinese dell’ultimo trentennio sono stati soffocati. Nel 2022, il Prodotto Interno Lordo cinese è aumentato del 3 per cento, molto al di sotto del 5,5 per cento proclamato da Xi Jinping. Il dato peggiore dal 1976, con l’unica eccezione della frenata subita nel 2020 per il crollo delle esportazioni nel primo anno di pandemia. 

A dicembre 2022 cambia tutto. Non è un voltafaccia, bensì l’accettazione delle evidenze sperimentali. Si parla tanto dell’ideologia del sistema cinese. Eppure lo storico approccio olistico della cultura e filosofia cinese alimenta soprattutto il pragmatismo, la ragione dei fatti più che la loro interpretazione. L’evidenza sperimentale non poteva essere negata: indebolimento dei leader aziendali di successo; demoralizzazione degli imprenditori; indebolimento preoccupante dei settori tecnologico e immobiliare; restrizioni agli investimenti esteri.  

La nuova edizione delle politiche economiche è “meno ideologica“, più favorevole alla “vitalità e creatività del mercato“, più entusiasta della spesa dei consumatori. Dice ora Xi Jinping: “Il paese incoraggerà e sosterrà il settore privato senza esitazioni”. Ha ordinato alle banche di riattivare le linee di credito ai costruttori edili, per ridare fiato al settore immobiliare in affanno da anni.

La reazione positiva dei mercati finanziari non si è fatta attendere. Le quotazioni delle società tecnologiche cinesi sono aumentate in modo sensibile. 

Inutile chiedersi se le riforme economiche di Xi siano strategiche, quindi permanenti, o semplici cambiamenti di tattica.

Come sempre con il presidente Xi, la risposta migliore è metterlo alla prova, aspettare i fatti, ben sapendo che è un maestro nell’andare contemporaneamente in direzioni diverse.  

Quali sono le lezioni che noi si sono imparate?

In primo luogo, è chiaro che Xi è un autocrate di grande abilità, esperienza e agilità, con elevato senso di autoconservazione e grande capacità di leggere gli umori e le richieste del suo popolo, soddisfacendole. In sintesi, è un grande politico. 

In secondo luogo, per quanto possa essere diffuso ed efficace il controllo del Partito e della sua polizia, i cinesi sono in grado di continuare a esercitare, quando devono usarlo, il secolare “potere del popolo”, profondamente radicato nella loro cultura. 

Infine, mai, mai sottovalutare le capacità del Zhōngguó , il Paese di Mezzo e del suo Imperatore.

Non importa chi esso sia.

 

 

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Andrea Aparo von Flüe

Andrea Aparo von Flüe

Padre italiano, madre svizzera-tedesca. Lunghi periodi all’estero fra Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone. Scuole primarie svizzere e irlandesi; scuola secondaria in Francia e in Italia. Il risultato è un’ottima conoscenza del francese, inglese e del dialetto svizzero tedesco; buona del tedesco, elementare del giapponese e la capacità di muovermi da “indigeno” in contesti culturali diversi. Nel gennaio del 1978 mi hanno laureato dottore in fisica “summa cum laude” discutendo una tesi sperimentale sulla dinamica di caduta dei chicchi di grandine, sviluppata lavorando come ricercatore presso l’Ufficio Centrale di Ecologia e Meteorologia Agraria del Ministero Agricoltura e Foreste, per conto del quale ho lavorato nei periodi estivi dal 1977 al 1979 come membro del Gruppo italiano che partecipava alla ricerca internazionale Grossversuch IV (Politecnico di Zurigo, Università di Montpellier e Grenoble, Ricercatori dell’URSS). Dopo essere risultato primo su quattrocento candidati, nel 1979, sono stato assunto, con la qualifica di Ricercatore, all’Ufficio Europeo Brevetti dell’Aja (NL), da cui mi sono dimesso a causa dello scarso interesse del lavoro e dello stipendio eccessivo. Tornato in Italia, nel 1979, mentre ero docente di Meteorologia all’IT Aeronautico “Francesco de Pinedo”, sono stato chiamato dal Prof. Umberto Colombo a lavorare come consulente al CNEN, il Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare, di cui egli era Presidente. In tale veste ho curato prima studi sul contenuto energetico di centrali nucleari e convenzionali, poi sono stato responsabile di diverse “task forces” per la definizione e avvio di attività connesse alla diffusione di nuove tecnologie: coordinamento del Gruppo di lavoro per la documentazione e l’informazione, automazione delle biblioteche geograficamente diffuse del CNEN, creazione di un servizio di “business graphics” computerizzata, avvio delle iniziative di Office Automation, automazione integrata della Presidenza e Direzione Generale. Nel 1981 sono entrato negli organici dell’ENEA, (ex CNEN) come collaboratore Tecnico Professionale alla Direzione Centrale Relazioni Esterne per poi passare alla Direzione Centrale Studi e ho iniziato la mia attività di Assistente del Presidente. Dal giugno del 1982 al maggio del 1983, su invito del Massachusetts Institute of Technology, Laboratory for Computer Science, mi sono trasferito a Cambridge (USA) per lavorare come Visiting Scientist, membro dell’Office Automation Group. In tale sede ho approfondito gli aspetti del management dei processi d’innovazione tecnologica e ho avuto responsabilità di conduzione del gruppo di ricerca, non ché di Thesis Advisor. Dal luglio 1983 all’aprile 1987 ho fatto parte della Direzione Centrale INFO dell’ENEA come responsabile dei progetti di automazione di ufficio. Continuando l’attività di Assistente del Presidente, ho avuto responsabilità dei progetti di diffusione dell’innovazione tecnologica nelle piccole e medie imprese, analizzando una serie di potenziali “start up”. Nel 1984 ho curato la pubblicazione di uno studio sui mestieri e le professioni degli anni ’90, mettendo a frutto le conoscenze, acquisite nel corso degli anni, di economia, management e di diverse nuove tecnologie: informatica e telematica, nuove energie, nuovi materiali, biotecnologie, innovazioni di processo (laser, robotica, FMS, CAD-CAM, ecc.) per citare le principali. Con la fine del 1985 ho ideato, gestito e completato il progetto di automazione integrata degli uffici della Presidenza e della Direzione generale dell’ENEA, che ha visto la radicale trasformazione delle modalità di lavoro di tutto il personale segretariale, tecnico e dirigenziale dei suddetti uffici. Nel corso del 1986, su invito del governo giapponese (MITI-JETRO), ho passato un mese di studio in Giappone visitando numerose imprese giapponesi e avendo intensi confronti di idee con esponenti governativi e della cultura nipponica. A partire da quella data mi sono occupato in modo continuativo del Giappone, intessendo una fitta rete di conoscenze personali e professionali con esponenti nipponici del mondo del Business e di quello accademico. A fine 1986, ho voluto sviluppare un’esperienza di lavoro nell’industria privata. Sono entrato alla Fiat S.p.A. a Torino dove ho lavorato dal 1986 al 1988 nella Direzione Studi Economici e Analisi Strategiche per passare nel 1989 alle dirette dipendenze del Direttore dell’Ente Sviluppo, Coordinamento e Controllo, in qualità di Vice-Direttore responsabile dei Progetti Speciali (Business Development). Dal febbraio 1990 sono stato in forza alla Fiat Auto. Fino al giugno 1991 ho avuto la responsabilità dei rapporti con le istituzioni internazionali nell’ambito della Direzione Centrale Sviluppo, Coordinamento e Controllo. I miei compiti comprendevano la manutenzione e implementazione di una rete di contatti internazionali finalizzata al monitoraggio degli sviluppi tecnologici e delle strategie dei partners e dei competitori. Partecipavo e/o definivo progetti speciali su temi inerenti il management dei processi di innovazione e di cambiamento, nonché di team dedicati a progetti di M&A. Dal giugno 1991 al marzo 1993 nella Direzione Ambiente e Politiche Industriali, responsabile del coordinamento del piano Qualità Totale, rispondendo direttamente all’amministratore delegato. Dopo essere stato responsabile delle attività di Relazioni Internazionali nell’ambito della Direzione Ambiente e Politiche industriali, a partire dal 1995 sono responsabile degli Scenari Ambientali. Ho ideato e gestito per conto della Fiat Auto Spa i progetti speciali inerenti all’introduzione e uso delle tecnologie della realtà Virtuale e di Internet. Nel 1995 ho coordinato la presentazione (prima mondiale) di due nuovi modelli di vetture (Bravo e Brava) sul World Wide Web in contemporanea con il lancio nel mondo “reale”, continuando a seguire lo sviluppo e le strategie di presenza dei marchi Fiat Auto (Alfa Romeo, Lancia e Fiat) sul World Wide Web (www.alfaromeo.com; www.lancia.com; www.fiat.com); ho poi contribuito ad avviare le attività di uso delle tecnologie della Rete nelle Direzioni Progettazione, Acquisti, Commerciale, Amministrazione e Controllo. Ho sviluppato una conoscenza approfondita su tecnologie, strategie e modalità di comunicazione avvalendosi di sistemi multimediali, ideando e partecipando, nel 1994, alla costituzione, avvio e gestione della com.e srl di Roma, Multimedia Agency, leader nel suo settore di attività (www.com-e.com) che comprende il Web Content, Strategie per Alta Direzione, Formazione e Addestramento. Dal giugno 1998, dopo avere lasciato il gruppo FIAT, responsabile del progetto Trustees21 presso il World Economic Forum, a Ginevra, Svizzera. Nell’aprile 1999 ho accettato l’offerta del Sindaco della Città di Barletta, Dott. Francesco Salerno, di rivestire il ruolo di Direttore Generale/City Manager della Città di Barletta, nonché dirigente responsabile del personale e del settore informatica e telecomunicazioni del Comune. Ho gestito un’organizzazione di 450 persone, di cui 12 dirigenti in reporting diretto. A fine dicembre 1999, la modifica sostanziale della composizione della giunta della Città ha causato la conclusione del mio mandato, così da evitare le dimissioni del Sindaco. Dal febbraio 2000 a luglio 2001, ho operato in qualità di Assistente del Prof. Ferrante Pierantoni, Componente dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione della Presidenza del Consiglio della Repubblica Italiana. A partire dall’ottobre del 2001 svolgo attività di consulenza strategica per l’alta direzione, con particolare attenzione alle tematiche della sicurezza informatica e fisica. Sono stato Amministratore Delegato della società di consulenza Alef Consulting srl , da me fondata nel 1997, con cui ho svolto fino al dicembre 2013 attività di consulenza e formazione. Fino a luglio 2001 sono stato Senior Consultant e membro del consiglio di amministrazione della com.e srl, società attiva nel mondo di Internet, da me fondata con due soci nel 1994. Nel gennaio 2000 ho contribuito alla partenza della società If, Interface Factory srl, esperta d’interfacce avanzate di Rete, di cui sono presidente. Dal gennaio 2001 al mese di ottobre 2002 sono stato Responsabile delle Strategie della Multimoda Network spa, gruppo industriale del settore Moda, a MIlano. Dal novembre 2002 al Gennaio 2003 sono Chief Scientific Advisor per il Gruppo Finmeccanica spa, a Roma. A partire dal Gennaio 2003 sono entrato in organico come Group Scientific Advisor e V.P. responsabile della Technology Intelligence di Gruppo. In tale veste mi sono occupato di progetti speciali, coordinamento di attività fra aziende del Gruppo, facilitato il completamento di progetti di sviluppo prodotto, ideato e partecipato alla gestione del Premio Innovazione di Gruppo, avviato e gestito contenzioso legale, e sua soluzione positiva per Finmeccanica, con maggiore fabbricante automobilistico USA. Ho co-ideato e portato al successo il cosiddetto Project Zero della Agusta Westland, il primo velivolo a decollo verticale realmente innovativo dalla definizione dell’elicottero (vedere su Google Project zero AW). Assisto e interagisco con esponenti del mondo dell’arte per individuare soluzioni tecnologiche per la realizzazione di artefatti e opere. Ad esempio, componendo un gruppo di esperti provenienti dalle aziende del Gruppo Finmeccanica, abbiamo consentito al Maestro Maurizio Mochetti a realizzare la sua opera, installazione fissa al MAXXI di Roma, partecipando alla definizione delle soluzioni tecnologiche necessarie. A partire da Febbraio 2012 fino al dicembre 2014 sono in organico ad Ansaldo Energia spa, a Genova, come Senior Advisor R&D dell’Amministratore Delegato Ing. Giuseppe Zampini. Dal luglio 2012 al giugno 2013 sono membro del Consiglio di Amministrazione della PROTER srl a Terni, azienda attiva nella chimica di quarta generazione. . Dal Marzo 2015 socio fondatore di GoTo10 srl in Milano, attiva nel settore educazione e formazione, in particolare sulle tematiche relative all’insegnamento del pensiero computazionale. Dal settembre 2015 a giugno 2017 Amministratore Delegato di ProTer srl in Terni, società di ricerca e sviluppo attiva nel settore della chimica di IV generazione e della chimica verde. Da luglio 2017 a Novembre 2020, Chief Operating Officer e Vice Principal della JPED Academy a Pechino, distretto di Changping. Le mie attività comprendono essere responsabile operativo, vice-preside, direttore degli Studi, e docente STEAM di una nuova High School internazionale in lingua inglese, basata sul curriculum studiorum USA per studenti di nazionalità cinese. Rientrato in Italia a inizio novembre 2020, lavoro dal dicembre dello stesso anno, fino al novembre 2022, per la Geminiani srl, azienda specializzata nel campo dei motori per applicazioni industriali e in sistemi innovativi di gestione dell’energia elettrica in qualità di Senior Advisor per la R&D. Dal gennaio 2023, insieme a Michael Lenton, gia Amministratore Delegato di Fimeccanica Australia (oggi Leonardo Australia) con cui si è lavorato per molti anni in Finmeccanica, abbiamo avviato The Advisory, International Strategic Consulting, società di consulenza internazionale, attiva in particolare in Italia e Australia. Ci occupiamo di aziende e prodotti ad alta tecnologia, fornendo consulenza strategica, gestionale e legale. Inoltre, dal 1994, sono Professore a contratto di Strategie Aziendali, presso la Scuola di Specializzazione in Ricerca Operativa e Teoria delle Decisioni, Dipartimento di Statistica, Università “La Sapienza”, Roma. Dal febbraio 2000 al Settembre 2006 sono co-ideatore, Docente e Assistant Director del MiNE, Master in the Network Economy presso l’Università Cattolica di Piacenza. Dall’anno accademico 2001-2002 fino al settembre 2014 insegno strategie di comunicazione al Politecnico di Milano, Master in Design della Comunicazione, Dipartimento di Architettura, fiancheggiando il Prof. Paolo Ciuccarelli, titolare del corso di Metaprogetto. I miei punti di forza risiedono nella capacità di comprensione di Scienza e Tecnologia e di diversi aspetti delle discipline umanistiche, in particolari arti visive, e dunque capacità di sintesi fra queste, management e strategia; nella facilità di definire e fare crescere rapporti e relazioni interpersonali; in una lunga esperienza di relazioni internazionali a scala globale; in una non comune capacità di comunicazione, divulgazione e insegnamento. Mi viene riconosciuta capacità di leadership e di motivazione di team operativi interdisciplinari e internazionali. Nel corso degli anni ho seguito un notevole numero di corsi di specializzazione e seminari; ho pubblicato un gran numero di articoli scientifici, anche a carattere divulgativo su quotidiani e riviste specializzate. Anche qualche libro: da citare il primo testo in italiano che parlava del World Wide Web e zone limitrofe: “Il Libero delle reti, edizioni ADN Kroos.. Da oltre un decennio svolgo attività di consulente sui temi della strategia e dell’innovazione tecnologica. Sono stato membro di diversi Comitati e Gruppi di lavoro governativi e presso la CEE. Ho fatto parte del Comitato Scientifico della rivista “Scienza e Dossier” e titolare della rubrica “Il Nuovo” sviluppata su temi innovativi di Scienza e Tecnologia. Sono stato titolare di rubrica fissa sulle riviste “L’Europeo”, Next”, “Ceramicanda” e “Netforum”. Collaboro saltuariamente con molte altre testate. Blogger per il Fatto Quotidiano, Infosec News e Giano News. Ho avuto diverse esperienze didattiche, in Italia e all’estero, anche a carattere continuativo; ho tenuto un elevato numero di conferenze e seminari in Italia e all’estero per enti governativi, università e aziende private. Nel Marzo del 1990 sono stato chiamato dal rettore Prof. Mel Horwitch a far parte dello Scientific Advisory Board del Theseus Institute, Business School specializzata in Strategie dei Sistemi di Informazione e delle Reti, localizzata nel parco scientifico europeo di Sophia Antipolis, nel sud della Francia. Altre info disponibili su Google. Dimenticavo: due figli, due ex-mogli e Silvana da poco mi ha detto sì. Per concludere, ce n’è abbastanza da “scassare i cabasisi” a molti…

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