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L’AGENZIA CYBER AVVERTE: DOMANI ATTACCHI HACKER CONTRO L’ITALIA

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
05/03/2022
in EDITORIALI
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Finalmente una buona notizia. Domani – e solo domani – l’Italia corre il rischio di un attacco informatico. Già tra 36 ore potremo dirci al sicuro.

L’annuncio – fatto nello stile di Poltrone&Sofà – arriva dagli “artigiani della cybersicurezza”, che in coincidenza con l’ennesima offerta superscontata dei produttori di comodi arredi segnalano un altro evento straordinario consistente in una opportunità nuova ed imperdibile nello scenario di aziende ed enti pubblici.

Un Paese strano il nostro, davvero strano. Mentre il mondo è in subbuglio, la paura è alle stelle e tutti sono corsi ai ripari con serietà e metodo, da noi due entità di primo piano in questa drammatica fase storica di emergenza si distinguono per discutibile adeguatezza al rispettivo ruolo. La competizione tra chi vuol dimostrare la maggiore impreparazione per affrontare possibili immani tragedie è tra la Protezione Civile e l’Agenzia Cyber, che duellano testa a testa per contendersi l’ambizioso primato.

Il rischio di essere polverizzati

Leggevo su Twitter che siamo polvere e polvere torneremo ad essere, ragione che disincentiva l’uso dello “Swifferone” pubblicizzato dalla Littizzetto perché l’impiego di tale strumento in ambito domestico potrebbe cancellare minuscole porzioni di qualche parente o amico depositatesi sulle superfici dei nostri mobili.

Torniamo ad essere seri. Purtroppo c’è proprio poco da ridere.

Putin annuncia l’attivazione del suo piano “difensivo” nucleare, i suoi maldestri militi bombardano una centrale atomica e altre orde barbariche russe prendono possesso di un’ulteriore analoga struttura. In Svizzera il Governo distribuisce un vademecum alla popolazione e fornisce indicazioni – forse eccessive ma più che logiche e comprensibili – sul comportamento da tenere e le iniziative da adottare. Dalle nostre parti Fabrizio Curcio – capo del Dipartimento della Protezione Civile – comunica che “esiste un piano di difesa nucleare ma speriamo di non doverlo attuare”.

Non so perchè il pensiero corre subito al Covid e al piano per affrontare una emergenza epidemica che – redatto nel 2006 – non venne mai aggiornato…. Mi chiedo poi, e non credo ad esser l’unico a porsi il medesimo dilemma, perchè non rendere edotta la collettività su quel che sarebbe opportuno “mettere a bilancio”. Nessuno vuole conoscere “cose segrete” che è giusto vengano diramate solo a chi per diretta competenza dovrà eventualmente occuparsene, ma probabilmente l’esempio elvetico può suggerire il corretto dosaggio di informazioni che possono consentire a tutti – senza corse e risse – di organizzarsi ad un ipotetico peggio.

Il pericolo Cyber

Oggi, 5 marzo, nel bel mezzo del sabato pomeriggio piomba – quasi lo si dovesse leggere come l’auspicio di un buon weekend – l’alert della Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale che prevede un attacco informatico nei confronti dell’Italia, aggressione digitale che avrebbe luogo nella giornata di domani.

Sono mesi che la nostra povera Nazione è bersaglio inerme delle più incredibili vessazioni tecnologiche che hanno esposto al pubblico ludibrio la vulnerabilità dei sistemi informatici sia pubblici sia privati. Attacco più, attacco meno, non è l’ennesimo allarme a destare legittima preoccupazione.

La notizia risuona come l’insistente “Ricordati che devi morire” intimato a Massimo Troisi nell’indimenticabile sequenza di “Non ci resta che piangere” (mai titolo si profila più adeguata al presente contesto) e stavolta sono tutti gli italiani ad esclamare in coro “mo’ me lo segno“.

Il comunicato è talmente vago da dare dimensione dell’attuale controllo della situazione. Dopo aver visto la debacle “in tempo di pace” della Regione Lazio e di un infinito stuolo di imprese e amministrazioni pubbliche messe in ginocchio da attacchi ransomware, forse ci si aspettava almeno un decalogo delle cose da fare.

Visti poi i debiti onori e la non trascurabile remunerazione che sono tributati a chi è stato scelto per assolvere la così delicata missione di proteggerci dalle minacce tecnologiche, non sarebbe dispiaciuto ricevere qualcosa più di quella paginetta su Internet che il CSIRT (il già esistente Computer Security Incident Response Team ora costola dell’Agenzia) ha titolato “Misure di protezione delle infrastrutture digitali nazionali dai possibili rischi cyber derivanti dalla situazione ucraina (BL01/220214/CSIRT-ITA)”.

Alle 16.19 del sabato gli addetti ai sistemi informatici, che notoriamente stazionano indefessi sul sito web del CSIRT (la pagina Internet dell’Agenzia Cyber ha funzioni prevalentemente celebrative) invece di dedicarsi ai preparativi di una serata con la fidanzata o con gli amici, hanno finalmente potuto scoprire cosa avrebbero dovuto fare nel corso dell’intera vita professionale trascorsa ad impostare correttamente le difese necessarie in caso di assalto alla baionetta digitale…

Viene da pensare – la banalità è il mio forte – che alle istruzioni di pronto soccorso per le fattispecie di “crisi” più diffuse, sarebbe stata gradita l’istituzione di una centrale operativa pronta a dar consigli ed indicazioni pratiche in caso di necessità. Un riferimento “concreto” e soprattutto raggiungibile non solo con la PEC o il modulo da compilare online ma con diversi (e ciascuno ben noto a tutti) sistemi di comunicazione (telefono, sms, messsaggistica istantanea, telex, canali radioamatoriali…) così da assicurare (o almeno provarci) il collegamento diretto tra tutti quelli catapultati sul fronte cibernetico della guerra in corso e chi ha il presidio di questo delicato ed inquietante panorama.

Ma se il pericolo è solo per domani, che ragione c’è di preoccuparsi?

Questa insidia, purtroppo, è subdola. L’attacco potrebbe esserci già stato o potrebbe palesare i suoi effetti in un momento successivo, magari con una lenta, progressiva e inesorabile sua manifestazione.

Nel 1990 con l’Editrice Il Crogiolo, quella della rivista “Informatica 70” diretta da Rodolfo Grigolato che i “vecchi” del mestiere non hanno certo dimenticato, ho pubblicato un libro intitolato “Il tuo computer è nel mirino” che fece sorridere molti scettici. Rileggerlo oggi, trentadue anni dopo, strappa un sorriso anche a me.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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