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LA RIVOLTA NELLE STRADE E QUELLA SOTTERRANEA

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
01/06/2020
in EDITORIALI
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La barbara uccisione di George Floyd a Minneapolis è sintetizzata dalla richiesta di divorzio della moglie di chi ha assassinato l’afroamericano. La donna era abituata al comportamento “dispotico” del marito, ma stavolta ha detto basta.

Anche i cittadini americani (ma questo vale per l’universo intero) erano avvezzi a certe prepotenze, ma alla fine hanno scelto di scendere in piazza e di manifestare il proprio disagio nella peggior maniera: utilizzando la stessa violenza, dimenticando le leggi, polverizzando la civiltà, dichiarandosi pronti ad una sorta di guerra civile di cui gli episodi di queste ore rischiano di essere soltanto un assaggio.

Il ping-pong ha innescato l’intervento delle Forze Armate e la militarizzazione dell’ordine pubblico. Non si pensi al coreografico “Strade sicure” delle nostre parti, ma si immagini piuttosto qualcosa di molto più splatter.

Il Covid-19 non ha reso più buono nessuno. E l’intolleranza – su qualsiasi fronte – non tarda a tramutarsi in manifestazioni di dissenso che solo una vera leadership (non l’uomo forte che qualcuno auspica non comprendendo il rischio di una dittatura) sarebbe in grado di fermare.

La mancanza di autorevolezza fa venire a galla l’autoritarismo e le conseguenze non sono poi così difficili da immaginarsi.

L’inconsistenza della politica – ardimentosa solo nei talk show e convincente come certe televendite per anziani incontinenti e non deambulanti – spiana la strada a manifestazioni folkloristiche come quella dei “gilet arancioni” (quanto ho invidiato Francesco Anfossi per come ha saputo descriverla….) e al pullulare di movimenti e associazioni “anti-tutto”. Qualche anno fa sulle pagine de Il Fatto Quotidiano avevo pronosticato la premiership di Alvaro Vitali, ma agli italiani non sarebbe piaciuto un “governo tecnico” e la storia ha avuto una differente evoluzione.

Mentre si eclissano le speranze anche degli irriducibili ottimisti, i sotterranei della Rete subiscono una mutazione vegetativa e i cunicoli si tramutano in una versione digitale della foresta di Sherwood.

A vestire i panni di Robin Hood è la combriccola di Anonymous che non ha esitato a scoccare le sue frecce contro il tracotante Sceriffo di Nottingham interpretato dal potere del denaro e dalla forza militare.

Gli hacker hanno scelto di incarnare il giustiziere invisibile e la gente comune dà l’impressione di voler svolgere il ruolo di “Little John”, l’inseparabile compagno di Robin Hood cui più di una volta ha dato manforte addirittura salvandone la vita.

La squadra di invisibili giustizieri ha attaccato le risorse informatiche della polizia di Minneapolis, promettendo di tirar fuori ogni informazione utile per fare chiarezza sulla morte del camionista quarantaseienne e magari scoprire chissà qualche inconfessabile segreto su altre vicende.

La sommossa telematica non si è limitata a violare una manciata di siti web o all’intrufolarsi nel sistema di comunicazioni radio del Dipartimento di Polizia di Chicago (le cui frequenze invece di veicolare messaggi operativi hanno diffuso il brano “Fuck the Police”), ma ha innescato un vero e proprio contagio di azioni delittuose online.

Gli immarcescibili strateghi da “happy our” congressuale non poggeranno nemmeno il loro calice di prosecco e continueranno a dire che non c’è da preoccuparsi. 

Chi conosce davvero – e non per sentito dire – quel che succede nell’odierno tessuto connettivo hi-tech sa bene che non sarà una banale seduta di agopuntura ma un duello virtuale a colpi di machete. Eppure basterebbe poco per capire quanto sia fragile l’esistenza nel terzo millennio, condizionata dalla regolare erogazione di energia elettrica e dall’indisturbato funzionamento di computer e reti…

Parliamo di 5G, di auto “driverless”, di domotica esasperata e mai, sottolineo mai, ci prendiamo la briga di fermarci e riflettere.

Qui da noi non sono bastati il blocco informatico dell’INPS, le incursioni sui sistemi del San Raffaele, gli SMS farlocchi dell’Azienda Sanitaria di Milano, la app “Immuni” che doveva essere pronta da quasi un mese e tanti altri disdicevoli eventi che dipingono nitidamente la nostra gracilità.

La rivolta degli hacker mi spaventa. Ho timore che sarebbe difficile sopravvivere ad un arrembaggio dei pirati. I cannoni caricati a slide o a chiacchiere difficilmente possono difenderci.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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