Nel cuore più profondo della tradizione cinese non troviamo solo poesia, calligrafia o pensiero confuciano, ma un corpus di saggezza strategica che, spesso ignorata in Occidente, resta fondamentale per comprendere il comportamento della Cina contemporanea: i 36 stratagemmi.
Questo antico testo, compilato probabilmente tra le dinastie Ming e Qing (dal XIV al XIX secolo), raccoglie insegnamenti che affondano le radici in secoli di esperienza militare e riflessione strategica cinese. È una raccolta di massime che insegnano l’arte della furbizia, dell’inganno e della vittoria silenziosa. Molto più che semplici trucchi, essi costituiscono un vero e proprio modo di pensare, strettamente legato a classici come l’Arte della guerra di Sunzi e il Taigong Bingfa.
Questi testi formano un canone strategico informale in cui l’efficacia prevale sulla trasparenza, e l’inganno è virtuoso se conduce alla vittoria senza spargimento di sangue. Harro von Senger, sinologo svizzero, descrive i 36 stratagemmi come un sistema operativo mentale, radicando la loro diffusione non solo in ambito militare, ma anche politico, diplomatico e comunicativo: conoscerli è segno di saggezza in Cina, mentre in Occidente spesso sono percepiti come scorretti.
Nel confronto tra Occidente e Oriente emerge una distanza non solo geografica, ma epistemologica e culturale. Dove in Occidente prevalgono linearità, chiarezza, dichiarazione di intenti e forza diretta, in Cina si valorizzano l’approccio indiretto, il nascondimento e l’ambiguità.
Le radici giuridiche romane e greche dell’Occidente portano a privilegiare verità e lealtà come fondamenti di legittimità; in Cina, invece, è l’efficacia (效) a costituire il criterio supremo: se una strategia funziona, è giustificata. Questa differenza fondamentale si manifesta nella diplomazia, nei rapporti personali, nel linguaggio politico e nelle narrazioni pubbliche. Le strategie cinesi tendono a “agire senza agire”, a “dire senza dire”, a “convincere senza imporre”, lasciando spesso l’osservatore occidentale incredulo, non preparato. I 36 stratagemmi, invisibili ma determinanti, sono ancora oggi parte integrante dell’educazione culturale e strategica cinese, agendo come grammatica nascosta che informa scelte, comportamenti e narrative, anche se raramente vengono nominati esplicitamente.
Si contempla dunque una unica e molto considerata fusione fra modernità e tradizione strategica, Vediamo ad esempio il sistema di sorveglianza di massa cinese noto come Skynet (天网) e City Brain. Skynet è una rete interconnessa di telecamere con riconoscimento facciale e intelligenza artificiale, capace di analizzare dati visivi in tempo reale su vasta scala. Il sistema muove l’uomo a comportarsi secondo norme imposte senza interventi costanti da parte dello Stato. Questo è un’applicazione perfetta dello stratagemma 13, “Battere l’erba per spaventare i serpenti”: la semplice visibilità delle telecamere genera conformità al comportamento atteso. Di fronte a telecamere in ogni angolo, chi trasgredisce sa di essere potenzialmente controllato, e spesso si autocensura. L’effetto è una forma di controllo invisibile ma potente.
Altro stratagemma applicato è il numero 10, “Nascondere il pugnale dietro un sorriso”. Il sistema di credito sociale è presentato come uno strumento per migliorare la convivenza e aumentare la fiducia pubblica. In realtà, consente un controllo sulla vita individuale: chi si allontana dalle regole prestabilite viene penalizzato con limitazioni nel viaggio, nell’istruzione o nelle opportunità lavorative. La retorica gentile copre una lama invisibile.
Sul piano internazionale, lo stratagemma 30, “Trasformarsi da ospite in padrone”, diventa evidente quando la Cina esporta infrastrutture digitali come smart cities e sistemi di sorveglianza. Queste tecnologie vengono offerte come supporto allo sviluppo, ma diventano veicoli di influenza strategica, penetrando reti informative di altri Stati. Numerosi Paesi africani e asiatici hanno adottato modelli simili di controllo, spesso sotto il vocabolario di efficienza urbana, ma accompagnati da standard cinesi di gestione dei dati e implicazioni strategiche.
Infine, è operativo lo stratagemma 6, “Fare rumore a est e attaccare a ovest”. Mentre la Cina sposta l’attenzione globale su temi di cooperazione, sviluppo o soft power (ad esempio la Belt and Road Initiative, i quanto mai “sui generis” simposi sui diritti umani in Cina etc.), consolida silenziosamente posizioni di forza nel cyberspazio, nelle tecnologie militari e nelle strutture di regolamentazione internazionali, spesso, quasi mai, senza aprire alcun confronto con gli “stranieri dell’ovest” (外人wàirén). Alcuni esempi:
Nel 2025 la Cyber Force dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLA Cyberspace Force), evoluzione dell’Information Support Force, ha intensificato operazioni offensive mirate a interferire con le capacità statunitensi di mobilitazione in un probabile scenario guerra Taiwan
Nel campo dell’AI, la Cina ha proseguito nel 2025 l’implementazione di un Comitato tecnico per standard sull’intelligenza artificiale, nato nel 2024, con politiche avanzate su LLM e mitigazione del rischio, che diventano riferimento normativo sia per aziende locali sia per collaborazioni estere. All’inizio del 2025, Cina e Russia hanno firmato un accordo che formalizza la loro cooperazione in materia di cyber-sicurezza, prevedendo esercitazioni elettroniche congiunte e lo scambio di informazioni sulle minacce informatiche esterne all’ asse.
Queste applicazioni dimostrano che i 36 stratagemmi non sono un esercizio di stile, ma un linguaggio operativo della strategia. Per comprendere davvero la Cina moderna, occorre leggere al di là della geopolitica convenzionale e della tecnologia, entrando nella sua mente strategica. Comprenderli significa avvicinarsi a un paradigma di pensiero che vede la realtà come campo di forze instabili, dove prevale chi agisce con efficacia dall’ombra.
Per chi osserva le mosse della Cina nella strategia globale, i 36 stratagemmi non sono curiosità accademiche, ma strumenti interpretativi indispensabili. Studiarli in dialogo con i testi classici della strategia cinese fornisce chiavi di lettura profonde, capaci di svelare il comportamento implicito dello Stato. Il confronto con categorie occidentali metterà in luce le divergenze fondamentali, mentre la pratica di identificarli retrospettivamente, nei fatti concreti, i principi strategici applicati aiuterà a decifrare motivazioni e direzioni. Chi li ignora vede la Cina come soggetto tecnologico e geopolitico, chi li conosce la comprende come entità di pensiero: agire dal silenzio, vincere senza combattere, governare attraverso corde invisibili.
È una questione di mente, prima che di mezzi.
- Inganna il cielo per attraversare il mare
Agisci alla luce del giorno per nascondere le vere intenzioni.
- Assedia Wei per salvare Zhao
Colpisci un punto debole per deviare il nemico da un obiettivo principale.
- Uccidi con un coltello preso in prestito
Sfrutta forze esterne per eliminare un avversario.
- Riposa mentre il nemico si logora
Aspetta il momento giusto mentre l’altro si indebolisce.
- Saccheggia una casa in fiamme
Approfitta del caos per guadagnare vantaggio.
- Fai rumore a est, attacca a ovest
Distrai con una finta per colpire altrove.
- Crea qualcosa dal nulla
Inventa una minaccia o opportunità inesistente.
- Ripara la strada in pubblico, attraversa di nascosto
Fai una cosa visibile per nasconderne un’altra.
- Guarda il fuoco dall’altra riva
Osserva il conflitto senza intervenire finché non è vantaggioso.
- Nascondi la lama dietro un sorriso
Fingi amicizia mentre prepari un attacco.
- Sacrifica la prugna per salvare il pesco
Perdi qualcosa di minore per salvare qualcosa di maggiore.
- Ruba una capra di passaggio
Cogli ogni occasione, anche piccola.
- Batti l’erba per spaventare il serpente
Fai rumore per rivelare ciò che è nascosto.
- Prendi un cadavere per riportare in vita lo spirito
Rievoca vecchie idee per nuovi scopi.
- Attira la tigre lontano dalla montagna
Allontana il nemico dal suo terreno favorevole.
- Per catturare, lascia andare
Fingi di lasciare libertà per poi colpire.
- Lancia un mattone per ottenere una giada
Offri qualcosa di piccolo per ricevere molto.
- Cattura i banditi prendendo il loro capo
Colpisci la guida per disgregare il gruppo.
- Togli la legna da sotto il calderone
Taglia la fonte del potere nemico.
- Intorbida l’acqua per pescare il pesce
Crea confusione per controllare meglio la situazione.
- La cicala abbandona il suo guscio dorato
Fuggi lasciando un’illusione alle spalle.
- Chiudi la porta per catturare il ladro
Blocca tutte le vie di fuga prima di colpire.
- Alleati con i lontani per attaccare i vicini
Forma alleanze strategiche per colpire chi ti è vicino.
- Ottieni un passaggio sicuro per colpire Guo
Usa il sostegno altrui per attaccare un terzo.
- Sostituisci le travi con legno marcio
Corrompi dall’interno lentamente e senza farsi notare.
- Indica il gelso e insulta la locusta
Usa un bersaglio apparente per colpire il vero nemico.
- Fingi pazzia, resta lucido
Simula debolezza o follia per ingannare.
- Togli la scala dopo che si è saliti
Elimina la via di fuga dopo che l’altro ha agito.
- Adorna l’albero con fiori finti
Esagera o abbellisci per creare un’illusione.
- Trasforma l’ospite in padrone
Prendi il controllo lentamente, partendo da posizione inferiore.
- Usa la trappola della bellezza
Sfrutta fascino e seduzione per distrarre o manipolare.
- La fortezza vuota
Mostra sicurezza nel vuoto per dissuadere l’attacco.
- Il doppio agente
Usa informatori o traditori per manipolare il nemico.
- Ferisciti per guadagnare fiducia
Simula una perdita o un danno per ottenere vantaggio.
- Combina più stratagemmi
Usa diversi trucchi in sequenza per confondere.
- Se tutto fallisce, ritirati
Quando non resta altro, ritirati con dignità e preparati a tornare.