IL DUPLICE OMICIDIO A WASHINGTON E L’ANTISEMITISMO VOLUTO DA NETANYAHU

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TE LO LEGGO IO

La barbara uccisione di due dipendenti dell’ambasciata israeliana nei pressi del Jewish Museum della capitale statunitense addolora, sconvolge ma non deve stupire.

Il drammatico evento è il risultato aritmetico della condotta criminale del sanguinario condottiero di Tel Aviv che, privo di qualsivoglia sentimento umano, sta alimentando l’odio nei confronti di una Nazione e soprattutto di una popolazione che non riesce a liberarsi di lui e ne permette azioni intollerabili.

Il sadico sterminio dei Palestinesi continua sotto gli occhi increduli e stravolti dell’intero universo e a poco servono gli inviti a smettere giunti dai Pontefici e le manifestazioni pacifiche che implorano banalmente la più elementare pietà.

La politica – e la nostra ne è uno straordinario esempio – non riesce ad assumere alcuna iniziativa concreta nei confronti dell’emulo di un imbianchino austriaco galvanizzato da propositi etnici che polverizzò milioni di ebrei e portò la Germania alla rovina. Hitler stesso rimarrebbe sorpreso dalla crudeltà di “Bibi” Netanyahu, che non ha avuto bisogno di lager per dar sfogo alla sua efferatezza, che ha saputo far tutto sotto gli occhi del mondo, che si è scatenato nonostante tutti sapessero cosa stava combinando.

Il duplice assassinio non va sbrigativamente classificato come un imperdonabile atto di antisemitismo, ma deve essere considerato come un forsennato ed inaccettabile urlo di disperazione di chi – forse credendosi rappresentante di una oceanica corrente di opinione – ha voluto infliggere dolore e suscitare paura anche sul versante di chi bombarda Gaza.

Pare che il sospettato dell’aggressione mortale abbia gridato “Free Palestine” mentre veniva arrestato, ma la strumentalizzazione di un simile episodio trova terreno fertile. Potrebbe esser stato soltanto un pazzo, ma è ovvio che quel che sta accadendo in quell’angolo del Mediterraneo non può non aver influito sulla scelta del bersaglio.

Se il responsabile di questi due morti finirà a friggere su una sedia elettrica e tutti riterranno equa la condanna, quale dovrebbe essere proporzionalmente la pena da comminare al leader israeliano che impunemente massacra bambini con la stessa voracità di chi mangia popcorn dinanzi ad un film appassionante?

Che Dio – qualunque sia quello in cui si crede – fermi la carneficina.

Che gli uomini ricordino di non essere bestie.