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VI SPIEGO COME COMINCIA LO SCANDALO DELLE PRESUNTE MAZZETTE DI HUAWEI

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
22/03/2025
in EDITORIALI
VI SPIEGO COME COMINCIA LO SCANDALO DELLE PRESUNTE MAZZETTE DI HUAWEI
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TE LO LEGGO IO

Quello delle telecomunicazioni non è uno dei teatri di guerra, ma è il campo di battaglia per antonomasia.

Nel 2012 le Autorità americane cominciano a mettere al bando le apparecchiature di Huawei che, pur caratterizzate da elevate prestazioni e da un prezzo molto competitivo, presenterebbero pericolose falle in grado di compromettere la sicurezza nazionale. Quelle attrezzature vengono comprate anche in Italia dove questo timore non viene percepito e la rete tricolore assume progressivamente una forte dipendenza da Pechino.

La paura di un potenziale spionaggio pilotato dai pretoriani di Xi Jinping attraverso certi apparati di trasporto di voci e dati si estende e la paura arriva poco alla volta a prendere in considerazione persino gli smartphone di produzione cinese.

Nel 2019 un rapporto della Commissione europea redatto per la valutazione dei rischi per la sicurezza informatica nelle reti 5G mette in guardia dai fornitori che hanno stretti legami con i governi di Stati non democratici. Nello stesso periodo Stati Uniti, Australia e diverse singole Nazioni della UE hanno esplicitamente o implicitamente sbarrato la strada a Huawei impedendone forniture per la propria infrastruttura 5G.

A luglio 2021, l’agenzia francese per la sicurezza informatica ANSSI annuncia che il gruppo hacker ATP31, strettamente associato al governo cinese, ha utilizzato una vasta rete di router Wi-Fi di Huawei in tutta la Francia per condurre invisibili ricognizioni stealth e attacchi informatici.

Il 21 settembre 2021, il National Cyber Security Centre (NCSC) della Lituania pubblica un rapporto che mette in rilievo forti preoccupazioni relative a sicurezza, privacy e libertà di parola associate all’uso di smartphone prodotti da Xiaomi e Huawei. Una valutazione tecnica dei modelli abilitati 5G avrebbe, infatti, rivelato funzionalità che raccolgono e trasferiscono informazioni personali eccessive e non dovute, espongono gli utenti a rischi per la sicurezza informatica e censurano automaticamente i contenuti scaricati se non sono in linea con la politica di Pechino in patria e all’estero.

Il 18 ottobre 2021 ben 31 eurodeputati (tra cui le italiane Gianna Gancia, Isabella Adinolfi e Rosa D’Amato) scrivono alla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyern, rappresentando le risultanze francesi e lituane, esortando la cooperazione comunitaria sul fronte della sicurezza tecnologica e auspicando l’adozione di iniziative atte a fronteggiare una situazione preoccupante.

Huawei si muove per ammorbidire la tensione cercando “ambasciatori” capaci di smorzare i toni di discussione commercialmente avversi. La polizia belga scopre – ed è cronaca di questi giorni – un presunto giro di “iniziative di sensibilizzazione” di funzionari che a Bruxelles sedevano nelle stanze del potere o erano stretti collaboratori di parlamentari europei.

Il 18 marzo 2025 il Huawei Center, la gigantesca macchina della comunicazione mediatica dell’industria cinese, pubblica un articolo a firma di Emiko Matsui che dice l’azienda è vittima di una congiura capitanata dagli americani Brendan Carr (Presidente della FCC, Federal Communications Commission) e Thomas Bryant “Tom” Cotton (avvocato che ha studiato ad Harvard, ranger e paracadutista veterano dell’esercito in Iraq e ora senatore repubblicano dell’Arkansas).

Come si legge sul sito Huaweicenter.com, Carr avrebbe affermato che l’Europa deve bloccare i produttori stranieri di Paesi avversari poiché rappresentano una minaccia costante. Avvertirebbe lo zampino del Partito comunista cinese e la sensazione che queste aziende stiano ininterrottamente esplorando modi per violare i nostri dispositivi, reti ed ecosistemi tecnologici.

Tra le frasi attribuite a Cotton merita menzione “Huawei esiste per servire gli interessi dei comunisti cinesi. I legislatori di tutto il mondo dovrebbero riflettere a lungo e attentamente prima di fare affari con un fronte corrotto di spie cinesi”.

Sarebbero quindi questi due a ostacolare il business di Huawei nel Vecchio Continente, ma l’azienda interessata fa sapere che in realtà non tutti i Paesi sono d’accordo a “perdere anni di tempo e sopportare nuovi ingenti investimenti per sostituire apparati tecnologicamente superiori con altri di più bassa qualità e di prestazioni inferiori”. Tale convinzione nasce dalla “malleabilità” di qualcuno in grado di interferire nel processo decisionale comunitario?

47 eurodeputati (solo un italiano, Leoluca Orlando) il 20 Marzo 2025 si sono rivolti alla Presidente del Parlamento Europeo per lamentare il pericolo che informazioni riservate vengano trasmesse al governo cinese. e per chiedere di prendere in considerazione il divieto dell’uso dei dispositivi Huawei per qualsiasi applicazione istituzionale. L’istanza contiene – tra l’altro – la niente affatto barbina richiesta di conoscere la quantità di dispositivi Huawei di parlamentari europei, assistenti e personale del Parlamento….

Siccome qualcuno potrebbe “barare” negando di disporre di simili aggeggi, possono essere i tabulati dei numeri noti di queste persone a fornire un rapido inventario. Chi gestisce il traffico telefonico acquisisce infatti i numeri di “telaio” dei dispositivi utilizzati e la prima parte di quella sequenza alfanumerica identifica proprio il produttore dello smartphone…

Dopo gli arresti di chi è accusato di essersi fatto corrompere, la storia è destinata a riservare inaspettate ramificazioni e parecchie sorprese.

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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