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GLI AVVOLTOI PRONTI A BECCARE LE TERRE RARE

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
08/03/2025
in EDITORIALI
GLI AVVOLTOI PRONTI A BECCARE LE TERRE RARE
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TE LO LEGGO IO

La geologia è la cassaforte ucraina, particolarmente ricca di materie prime critiche per la produzione di batterie ad alte prestazioni e tecnologie evolute. Tale abbondanza ha un peso significativo sulla bilancia economico-finanziaria perché va ad alterarne gli attuali equilibri.

Le risorse ucraine si prospettano molto competitive in almeno cinque materiali che risultano fondamentali nell’attuale scenario, ossia grafite, litio, titanio, berillio e uranio. La fragilità di un Paese stremato da tre anni di guerra è evidente e il governo di Kiev aveva addirittura predisposto una sorta di Atlante degli Investimenti, in cui erano riepilogate una serie di opportunità di business minerario, prefigurando aste elettroniche e bandi di gara di varia natura per procedere alla aggiudicazione delle concessioni di sfruttamento e prevedendo l’approvazione di una serie di interventi normativi per garantire una certa libertà di azione a chi fosse interessato a farsi avanti.

L’Ucraina ha il 6 per cento delle riserve globali di grafite, di cui vanno golosi i produttori di accumulatori o batterie che dir si voglia, e sognava di sviluppare industrie proprio in quel settore. Zelensky immaginava partnership, ma ha sottovalutato che volano bassi gli avvoltoi statunitensi, europei, canadesi e britannici che vogliono spezzare il monopolio cinese. Negli USA ad avere nel mirino la grafite ci sono EnerSys e Tesla. La prima fornisce sistemi e tecnologie di accumulo di energia per applicazioni industriali e produce batterie di riserva e di potenza motrice, caricabatterie, apparecchiature di alimentazione e una vasta gamma di accessori. L’azienda di Elon Musk, invece, ha – alcuni in esercizio e altri in cantiere – stabilimenti di produzione di accumulatori per le proprie vetture.

Analogo discorso vale per il litio, la cui disponibilità – pur limitata all’1 per cento planetario – è quella più elevata nel Vecchio Continente. Sono in ballo concessioni ventennali nella zona di Zaporizhzhia e nella regione del Donetsk e una cinquantennale nel Kirovohrad…

Interessati all’affare le statunitensi Livent, Albemarle e – ovviamente – Tesla. La Livent produce e commercializza composti di litio ad alte prestazioni utilizzati principalmente in batterie, polimeri speciali e applicazioni di sintesi chimica. La Albemarle, 7mila dipendenti in 100 Paesi, invece è presente sul mercato con composti di litio come carbonato, idrossido, cloruro e reagenti derivati.

Il titanio è destinato a mancare già nel prossimo decennio per la massiccia crescita della domanda e l’Ucraina ne custodisce le maggiori riserve europee. Basti pensare che potrebbe soddisfare per un quarto di secolo le richieste di titanio metallico di Stati Uniti ed Unione Europea, ghiotte di quella materia per l’industria aeronautica, automotive, informatica, sanitaria. A mostrare interesse sul fronte trumpiano c’è una lunga lista di pretendenti: da una vecchia conoscenza in Sardegna la Alcoa (che a Portovesme produceva alluminio) alle meno conosciute dalle nostre parti Howmet Aerospace, Precision Castparts Corp., Arconic, ATI, Collins Aerospace, Admat, Timet, Trias, Magellan Metals, Iperion Sigma….

Il panorama dell’energia nucleare e quello della difesa esaltano l’importanza delle altre due “terre rare” che rendono appetibile l’Ucraina a livello internazionale, unica alternativa per americani ed europei a caccia di uranio e berillio. Se quest’ultimo è presente in Ucraina per un quantitativo capace di soddisfare 40 anni di fabbisogno mondiale, il 2 per cento delle riserve universali di uranio spiegano il potere contrattuale che Zelensky ha avuto con chi finora si prestava ad aiutarlo.

Adesso è Trump a dare le carte. Dopo aver visto inginocchiarsi ai suoi piedi i leader dei colossi hi-tech, il turno di genuflessione tocca ora a chi confida in una fetta della torta ucraina. A Kiev solo il ruolo di servire a tavola, nulla più.

 

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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