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ANONYMOUS HA ATTACCATO DEMOCRAZIA SOVRANA POPOLARE ED E’ SCADUTO L’ULTIMATUM…

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
01/06/2024
in EDITORIALI
ANONYMOUS HA ATTACCATO DEMOCRAZIA SOVRANA POPOLARE ED E’ SCADUTO L’ULTIMATUM…
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TE LO LEGGO IO

Cosa succede se i dati di iscritti e simpatizzanti di un partito diventano improvvisamente pubblici? Lucio Battisti docet, “lo scopriremo solo vivendo”. E probabilmente non si dovrà attendere chissà quanto – avrebbe detto Enzo Jannacci – “per vedere di nascosto l’effetto che fa”…

Purtroppo – e giuro che quella di Edoardo Bennato è l’ultima citazione musicale – non “sono solo canzonette”.

Nell’indifferenza globale si sta sgretolando la serenità di chi gestisce o utilizza sistemi informatici e di chi vede trattate le proprie informazioni personali da soggetti terzi che dicono di aver posto in essere le misure di sicurezza che prevedono la legge e il buon senso.

Stavolta è il turno di una nostrana compagine politica, che si è ritrovata in casa la torma di pirati informatici che operano sotto l’insegna di Anonymous Italia.

Il nostro Paese è uno degli obiettivi prediletti dei cybercriminali e non sorprende il bersaglio in territorio nazionale perché – vi evito una citazione di Povia – passeremmo la giornata a manifestare stupore… Quel che stona con la wagneriana atmosfera di Valchirie al servizio di Putin è che in questa occasione l’azione hacker si è mossa “contromano”.

L’aggressione al sito di Democrazia Sovrana Popolare rientra in #OpPropaganda, operazione contro la propaganda russa condotta dalla sezione tricolore di Anonymous.

Mentre chi vuole avere dettagli sulle motivazioni può leggerle direttamente sul sito di chi ha compiuto l’incursione, può essere interessante capire cosa sia successo e quali possano essere le prevedibili conseguenze (in coda all’articolo il video illustrativo dei pirati…).

E’ chiaro che i briganti hanno avuto accesso al server che ospita il sito Internet del partito in questione, acquisendone il contenuto più recondito e dando luogo ad un nemmeno tanto goliardico “defacement” ossia lo stravolgimento delle pagine online.

Su quella “macchina” c’erano ovviamente i dati personali di chi ha manifestato interesse all’iniziativa politica, registrandosi per rimanere informato, per ricevere comunicazioni, per sovvenzionare le attività…

La collocazione in un archivio elettronico come quello di DSP attribuisce alle informazioni una connotazione particolare e – quasi per magia – semplici elementi anagrafici assumono una specifica criticità: quei dati sono politici e, come tali, meritevoli della massima tutela in termini di riservatezza.

Prescindiamo dalla trasparenza dell’elettorato di quel partito, la cui consistenza è a quel punto facilmente misurabile con corrispondente frenetico entusiasmo o deprimente delusione. Al di là delle emozioni tipiche dei periodi elettorali, viene voglia di conoscere la reazione degli “interessati” (dizione che nella disciplina in materia di privacy etichetta i soggetti cui si riferiscono i dati oggetto di trattamento) a fronte dell’inattesa e poco reclamizzata pubblicità delle proprie informazioni legate al movimento.

Anonymous ha promesso di pubblicare online tutto quello di cui è entrato illegittimamente in possesso e un tale show non passerà inosservato.

Sicuramente le vittime (che sono i malcapitati contenuti in elenchi e archivi indebitamente copiati, e non quelli di DSP) sono state tempestivamente informate. Senza dubbio il Garante avrà ricevuto la notifica per il cosiddetto “databreach”. Certamente è stata presentata denuncia e gli investigatori sono alacremente al lavoro.

Ma se un “simpatizzante” a seguito dell’incidente perde la “simpatia” per Democrazia Popolare Sovrana? Se questo cambiamento di sentimenti sfocia in una richiesta di risarcimento danni per la divulgazione di informazioni che dovevano essere conservate nella massima segretezza?

Il codice civile ha al suo interno l’articolo 2050 che recita che “Chiunque cagiona danno ad altri nello svolgimento di un’attività pericolosa, per sua natura o per la natura dei mezzi adoperati, è tenuto al risarcimento, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno”.

Le attività informatiche rientrano in quel novero. Se non sono state adottate “tutte le misure idonee a evitare il danno” sarà il caso di tenersi forte…

https://www.giano.news/wp-content/uploads/2024/06/Anonymous_DemocraziaSovranaPopolare.mp4

 

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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