Un Natale senza luci, ambienti casalinghi o di lavoro senza o con scarsa illuminazione elettrica, auto senza fari, e altro: oggi sarebbe impensabile, nella nostra quotidianità, non poter usare ed accendere il piccolo, necessario e scontato oggetto chiamato lampadina. Sicuramente, grati a chi la inventò, pensiamo subito a T.A. Edison, che ne brevettò l’invenzione, commercializzandola, verso il 1879.
Ma per non dimenticare, è giusto precisare che in realtà il primo a sperimentare la lampadina elettrica fu il medico ed inventore inglese Sir Joseph Wilson Swan (1828-1914), che certo rimase di sasso quando seppe che Edison non solo aveva brevettato la lampadina a lunga durata, ma che i progetti erano esattamente identici ai propri, ideati e realizzati però tempo prima.
Sir Swan non fu, ed anche oggi non è, né popolare, né ricordato. Eppure la prima casa al mondo ad essere illuminata con lampadine elettriche fu proprio la sua! Inoltre aveva installato le sue lampadine elettriche anche al Savoy Theatre (Londra), che fu la prima struttura pubblica ad essere illuminata soltanto con l’elettricità.
Adesso è noto che Edison, che comunque conosceva Swan, ebbe soprattutto l’acume imprenditoriale di commercializzare su larga scala l’invenzione; ma per onestà intellettuale occorre precisare che i meriti, dai disegni al laboratorio sperimentale, sarebbero di Swan. Però a tutt’oggi, a chiunque chiedessimo chi ha inventato la lampadina, la risposta sarebbe: Thomas Edison. Solo dopo anni in molti hanno ammesso che Swan, come inventore (sua anche l’ideazione della carta carbone e della carta al bromuro), era più competente di Edison, ma che quest’ultimo era stato più lungimirante e rapido nel brevettare la lampadina e nell’immetterla sul mercato, ovviamente con enorme successo.
Secondo una ricerca effettuata da Friedel e Israel, i creatori che all’epoca rivendicarono la paternità dell’invenzione della lampadina furono circa 22. Ma Edison, da buon imprenditore, ne comprava i brevetti o entrava in società con alcuni di loro, ed indubbiamente era il più rapido di tutti nell’implementazione dei progetti, perché era comunque persona geniale, nonché nella realizzazione e nella commercializzazione del prodotto finale.
Nei primi anni del 1880 Sir Joseph Wilson Swan chiamò in causa Edison, vincendola. Ma essendo persone intelligenti, poiché signori si nasce, e soprattutto per evitare il notevole costo e la durata delle cause, i due si accordarono; nel 1883 si associarono e nacque, in Gran Bretagna, la Edison & Swan United Electric Light Company, dove fu raggiunto un compromesso: il design delle lampadine di vetro vendute sarebbe stato di Swan, mentre i filamenti sarebbero stati di Edison.
Più che un grande inventore Edison fu, dunque, un grande industriale, un esperto impresario. Infatti pare che dopo aver ottenuto “in anteprima” alcuni progetti, egli li rielaborò con il suo team, individuando una tipologia di materiale (pare ne studiarono circa 1600 specie) in grado di prolungare la durata delle lampadine elettriche. Seguì immediatamente il lancio sul mercato del nuovo prodotto, per cui anche se Swan aveva già dal 1845, con la lampada elettrica ad incandescenza, progettato e testato l’invenzione nel suo laboratorio e nella sua casa, prendendosi le sue tempistiche, storicamente Edison si assunse il merito di avviare la produzione in serie di lampadine a lunga durata, per la felicità sia dei contemporanei, che smisero di usare tonnellate di candele fumose, vagamente maleodoranti e potenzialmente pericolose, che dei posteri, che ancora oggi con un click si illuminano d’immensa… luce (costi dell’elettricità a parte…).
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