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I PIANI DI GUERRA USA E DELLA NATO SONO FINITI SU TWITTER E TELEGRAM. E ADESSO?

Umberto Rapetto di Umberto Rapetto
07/04/2023
in EDITORIALI
I PIANI DI GUERRA USA E DELLA NATO SONO FINITI SU TWITTER E TELEGRAM. E ADESSO?
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TE LO LEGGO IO

Quel che scrive il New York Times non rassicura affatto e, soprattutto, non sorprende chi ha buona memoria e ricorda che non troppi mesi fa le Forze Armate portoghesi si erano fatte sottrarre documentazione riservata del Patto Atlantico non adeguatamente protetta sui server su cui era ospitata.

Le carte recenti sono apparse su Twitter e in alcuni canali Telegram dove stanno rimbalzando alla mercè di una platea infinita di persone. Quanto è stato diffuso sui moderni sistemi di comunicazione probabilmente è stato oggetto di manipolazioni che hanno variato dati e stime riportati in quelle pagine, circostanza che certo non alleggerisce la portata dell’accaduto.

E’ legittimo chiedersi da dove saltino fuori quei documenti e c’è da capire quale sia stata la falla che ne ha permesso l’esfiltrazione con le conseguenze che non è difficile immaginare. Il Dipartimento della Difesa statunitense è al lavoro per scoprire chi e come sia riuscito a sgraffignare e a spiattellare incartamenti che certo non erano destinati a finire in pasto ad oltre mezzo miliardo di cybernauti.

I file indebitamente in circolazione parlerebbero delle iniziative alleate per rafforzare lo schieramento ucraino nella prospettiva di una offensiva pianificata contro la Russia, riportando tra l’altro anche il doloroso conteggio dei morti in combattimento su entrambi i fronti.

Proprio quest’ultima informazione ha riverberazioni non trascurabili sull’opinione pubblica russa che ha a disposizione notizie “filtrate” dalle autorità governative e probabilmente non dispone di un quadro “sincero” delle vite sacrificate in quelle che Putin si ostina a definire “operazioni speciali”. La diffusione di quel numero interferisce negli equilibri interni: se la cifra è stata modificata al ribasso e magari risulta risibile, c’è il rischio che la popolazione russa ritenga sopportabile il prezzo pagato dalle famiglie che hanno figli e mariti impegnati nella guerra. La diffusione dei piani “corretti” potrebbe essere l’ennesima operazione psicologica (psy-ops le chiamano gli addetti ai lavori) che lo Zar Vlad ha avviato per sedare malumori e opposizioni interne.

Mettendo da parte supposizioni e suggestioni, resta in primo piano la permeabilità dei sistemi informatici occidentali. Mentre c’è ancora chi si concentra sulla pericolosità degli attacchi DDOS che mettono fuori uso i siti web di istituzioni ed aziende, forse è giunto il momento di indagare sulle effettive condizioni di salute di server e reti così da stabilirne l’effettivo livello di integrità e riservatezza. Sarebbe sgradevole scoprire di avere i “nemici” seduti sul nostro divano di casa, passati inosservati solo perché non hanno fatto rumore…

Chi – in questa storia – si appassiona al pensiero della presenza di elementi “top secret” o dettagli di specifici piani di battaglia forse rimarrà deluso perché non sembra esserci nulla di tutto questo nella documentazione divulgata.

I documenti però sarebbero comunque stuzzicanti perché, ad esempio, aprirebbero uno squarcio sulle munizioni HIMARS, i sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità forniti dagli americani. Certe informazioni possono dare visibilità su “quanto consuma” la macchina da guerra ucraina, quali siano i tempi di rifornimento, quale sia l’autonomia e la capacità di fuoco….

Quel “chi” e “come” su cui sta investigando il Pentagono dovrebbe portare all’individuazione del tallone d’Achille. Il ripetersi di incidenti di questa natura fa purtroppo immaginare le Forze Armate come un millepiedi e i fatti di cronaca portano a riflettere anche chi non è assolutamente guerrafondaio.

Per chi pensa si stia esagerando reccomando un articolo apparso sul sito web della BBC il 26 agosto scorso. Parla della documentazione classificata “NATO confidential” e “NATO Restricted” relativa ai sistemi missilistici MBDA, prodotti dalla multinazionale europea partecipata per il 25% dalla nostra Leonardo già Finmeccanica. La lettura può dare idea della fragilità che ci circonda…

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Umberto Rapetto

Umberto Rapetto

Segno zodiacale Leone, maturità classica alla Scuola Militare Nunziatella di Napoli, laurea in Giurisprudenza e in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Trieste e in Scienze della Sicurezza Economica e Finanziaria all’Università di Roma Tor Vergata, generale della Guardia di Finanza in congedo, già comandante del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche, docente universitario e giornalista, è stato consigliere strategico del Presidente di Telecom Italia Franco Bernabè e poi Group Senior Vice President con delega alle Iniziative e ai Progetti Speciali del colosso nazionale delle comunicazioni da cui è uscito in totale divergenza con le scelte aziendali. Paracadutista e istruttore di tiro rapido, è stato il pioniere delle investigazioni tecnologiche. Protagonista di indagini che rappresentano vere e proprie pietre miliari della lotta al cybercrime, tra cui la cattura degli hacker entrati nel Pentagono e nella NASA nel 2001 e il recupero dei dati del naufragio della Costa Concordia, ha guidato le indagini – svolte su delega della Corte dei Conti – inerenti la mancata connessione delle slot machine al sistema dell’Anagrafe Tributaria con un miliardario danno per l’Erario. Quest’ultima attività investigativa ha determinato il suo trasferimento alla frequenza di un corso al Centro Alti Studi Difesa dove era docente da sedici anni e la pianificata rimozione lo ha indotto a rassegnare le dimissioni dopo ben 11 interrogazioni parlamentari sull’assoluta inopportunità di un suo trasferimento ad altro incarico. In GdF ha prestato servizio – tra l’altro – al Comando Generale, al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria e al Nucleo Speciale Investigativo ed è stato direttore del Progetto Intersettoriale “Sicurezza Informatica e delle Reti” all’Autorità per l’Informatica nella P.A. Ha svolto attività di docenza universitaria negli Atenei di Genova, Pisa, Roma La Sapienza, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Trento, Chieti/Pescara, Teramo, Parma, Palermo, Macerata, LUMSA di Roma, Cattolica del Sacro Cuore alla sede di Piacenza, LINK Campus – University of Malta – Roma, “LUM – Jean Monnet” di Bari, LIUC di Castellanza. Relatore e chairman in convegni nazionali ed internazionali in materia di criminalità economica e tecnologica, in ambito istituzionale svolge e ha svolto attività di docenza presso la NATO School di Oberammergau (D), le Scuole di Addestramento delle strutture di intelligence, il Centro Interforze di Formazione Intelligence e Guerra Elettronica dello Stato Maggiore Difesa, la Direzione Corsi di Elettronica ed Informatica di SMD, la Scuola di Guerra, il Centro Alti Studi della Difesa, l’Istituto Superiore Stati Maggiori Interforze ISSMI, la Scuola di Perfezionamento delle Forze di Polizia, la Scuola Tecnica della Polizia di Stato, l’Istituto Superiore di Polizia, la Scuola di Polizia Giudiziaria Amministrativa e Investigativa di Pescara, l’Accademia della Guardia di Finanza, la Scuola di Polizia Tributaria, la Scuola Sottufficiali della GdF, l’Accademia Navale, l’Accademia della polizia rumena. Come free-lance ha svolto attività didattica presso il Centro di Management ISVOR-FIAT, la Scuola Superiore G. Reiss Romoli (poi Telecom Italia Learning Service) del Gruppo Telecom, l’Istituto di Informatica Direzionale IBM, l’IRI Management, l’Istituto Nazionale di Formazione Aziendale INFORMA, CEIDA, Paradigma, SOMEDIA La Repubblica, CEGOS, il Centro di Formazione Il Sole 24 ORE. Consigliere del Presidente pro tempore del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prof. Fabio Pistella, per la sicurezza tecnologica, e in materia di protezione dei dati e dei sistemi informatici dei Presidenti Pippo Ranci e Sandro Ortis all’Autorithy per l’Energia, è stato anche consulente delle Procure presso i Tribunali di Roma, Viterbo, Grosseto, Cosenza, Palermo, Massa, Pescara e Paola, della Commissione Parlamentare diinchiesta sull’AIMA, del Comitato Usura, estorsioni e riciclaggio nell’ambito della Commissione Parlamentare d’inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari, della Commissione d’inchiesta sull’Affare Telekom Serbia. E’ stato rappresentante e relatore per le rispettive delegazioni italiane in Interpol a Lyon (F), in NSG a Paris (F) e Berlin (D), in MTCR a Munich (D), in Comunità Europea a Strasbourg (F) e a Bruxelles (B), in Europol a Den Haag (NL). Già membro onorario dell’Associazione Italiana di Psicologia Investigativa e dell’Association for Certified Fraud Examiners (ACFE), è certificato “Security Advisor” EUCIP Champion (European Certification for Informatics Professionals). Autore di oltre 50 libri, iscritto all’Ordine dei Giornalisti dal 1990, ha collaborato con i più importanti quotidiani e periodici nazionali ed è una delle firme de Il Sole 24 ORE e de Il Fatto Quotidiano e del settimanale OGGI. Attualmente è CEO della start-up HKAO – Human Knowledge As Opportunity operante nello scenario della sicurezza dei sistemi e delle reti, della riservatezza dei dati e del controspionaggio industriale con attività di consulenza, coaching, progettazione, formazione. E’ Presidente della Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali della Repubblica di San Marino (Authority di cui è stato Vice Presidente dall’aprile 2019 al gennaio 2022).

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